Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. II. - LE FONDAZIONI L)I LAVINIO, ALBA, ROMA.
geva gli Enotri-Ausoni-Opici sino alle spiaggie della Campania; (') ma dicendoci egli che degli Euotri-Opici si rese signore Siculo che giungeva da Roma, (') possiamo ricavare in modo se non certo per
10 meno assai probabile, che egli considerava quali genti enotriche derivate da Italo anche quelle che abitavano il Lazio. Che il Lazio fosse attribuito al paese dogli Opici ricaviamo dallo stesso Catone,
11 quale respingeva tale teoria ed accoglieva invece quella degli Aborigeni. (3) Da un passo di Aristotele non solo apprendiamo come sino dal secolo IV il Lazio venisse considerato parte dell'Opica, (4) ma siamo autorizzati ad emettere il sospetto che una tale dottrina fosse stata già esposta o da Antioco ovvero da quell'altro storico italiota o siceliota, dal quale il filosofo di Stagira tolse le sue informazioni intorno ad Italo ed ai più antichi abitatori d'Italia di stirpe enotrica-ausonica-opica. (6) Checche su ciò si voglia pensare è cosa evidente e che è al di fuori di qualsiasi discussione, che la dottrina delle origini arcadiche degli Enotri-Ausoni-Opici, escogitate dai coloni greci, (venuti per la massima parte da città del Peloponneso
(') Piierbo. apd Dion. Hal. 1, 13 = fr. 35 m. Cfr. Paus. VIII, 3, 5. Questa e simili notizie v. discusse nella mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, 1, p. 19 sgg.
(*) V. i passi di Antioco apd Strab. V, p. 242 C. e Dion. Hal. i, 13; i, 73 e quanto osservo al proposito nella Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, 1, p. 32 n. 1, p. 84, n. 1.
(3) Cat. apd Plin. A'//. XXIX, 7, 14 = fr. 77 lordati: * nos quoque di-ctitant barbaros et spurcius nos quam alios Opicon appellatione foedant „. Perchè il nome Opici suonasse male. v. in Fest. p. 189 M, s. v. Obscum.
(4) Aristot. apd Dion. Hal. I, 72 £X$eìv (cioè i Troiani) sig xcv -zir.ct xoOxov xyj; 'Orcixrj; 05 xccXsixa*. Aaxtv.ov sui xù Tuppr(vixTisXàysi xsfpsvog.
(*) Aristot. poi. VII, 9, 5, p." 1329 Bkk. Aristotele identifica quivi gli Ausoni-Opici nè più nò meno come Antioco apd Strab. V, p. 242 C e in generale concorda completamente anche nei particolari con quanto Antioco osserva. Egli del resto dichiara di seguire i Xóyioi xwv èxsl (cioè del Bruzzio meridionale) xaxoixo'jvxcov. Che la fonte di Aristotele sia Antioco, fu già notato dal Cluverio, e ciò nell'età nostra, dopo del Niebuhr, fu messo in particolare rilievo dal Woelfflin, Antiochos con Syrakus (Winterthur, 1872), p. IS sgg. Tuttavia non può escludersi Hippys di Reggio, fonte alla sua volta, secondo molte probabilità di Antioco. Sul che v. la mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, I. p. 409 sgg., cfr. p. 487, 11. 5.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (173/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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