Storia di Roma di Ettore Pais

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      SIGNIFICATO DELLA LEGGENDA DI ERACLE NEL LAZIO.
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      quanto nella Sardegna o sulle sponde del Lazio. (') Così larga espansione di un medesimo mito non fu favorita da una sola città e da un solo scrittore. Ciò fu frutto dapprima della esuberante colonizzazione greca dei secoli Vili e VII, poi della attività commerciale di questa gente, infine diventò semplice oggetto della speculazione letteraria dei dotti. Alla diffusione di esso contribuirono le varie stirpi elleniche, gli Ioni ed i Dori, i Calcidiei, i Rodi ed i Cretesi, gli Achei non meno degli Spartani e dei Focesi di Marsiglia.
      Il mito si presenta generalmente con le medesime forme. Ercole in Occidente, come in Oriente, uccide uomini prepotenti o malvagi, e in Occidente si vendica di chi gli voleva portare via i bovi del gregge di Gerione. Dovunque egli passa, si invaghisce di una vergine, della figlia di un regolo del luogo, e dà così vita agli eponimi di popoli, che poi si diranno di sangue greco. Presso Crotone egli spegne il ladrone Lacinio. che gli voleva rubare i bovi, (*) e lo stesso e per le medesime ragioni fa a Motye nella Sicilia, (s) fra i Liguri dove uccide Alebione e Dercino (') e sulle sponde del Tevere dove toglie la vita a Caco, il quale in fondo è lo stesso personaggio di Ceculo, il fondatore di Preneste ed al pari di costui figlio di Vulcano. (5)
      (') Accenno a fatti ben noti. Basterà ricordare ad es. per Sagunto ed i Bebrici Sil. Ital. I, 278; III, 420, per i Liguri, Aesch. /. c., per i Celti e le Alpi, [Arist.] d. tnir. ause. 85. Diod. IV, 19; Amm. Marc. XV, 9, 3 (notizie tutte che fanno capo a Timeo) per Padova, ove era l'oracolo di Gerione, Suet. Tib. 14, per la Sardegna ed i Tespiadi v. Diod. V, 15. Che sulle coste dell'Africa questo mito sia stato localizzato in grazia di Melkart (v. ad es. Sali.. Iuy. 19; 89; su Te-veste v. Diod. IV, 18, cfr. C1L. Vili, p. 215), si può in qualche caso ammettere. Ma che le località d'Italia e di Sicilia, che traevano il nome da Ercole si debbano considerare come antichissime colonie fenicie, è una fantasticheria, che si ripete troppo spesso, e che sarebbe l'ora di abbandonare. Ho cercato di mostrare la falsità di questo e di simili dottrine nella Storia d. Sic. e d. M. Grecia, 1, p. 600 sgg.
      O Diod. IV, 24, 6.
      (3 Hecat. apd Stkpu. Byz. s. v. Mctór,. Lo stesso dice Ecateo rispetto a Solunte, v. Stepij. Byz. s. v. IoàoOj. Cfr. la versione diversa di Diodoro IV, 23. di [ApollodoroJ II, 5, 10, Il rispetto a Erice.
      O IApollod.] II, 5, 10, 9.
      C) Su Caco figlio di Vulcano v. Vero. Aen. Vili, 198. Ovid. fast, I, v. 554. Plut. erot. 18, 5. Su Caeculus di Preneste figlio di Vulcano v. Cat. fr. 59 Peter,


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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