Storia di Roma di Ettore Pais
SIGNIFICATO DEL MITO DI ERCOLE ED EVANDRO.
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comune della leggenda, Ercole sarebbe però stato accolto sul Palatino dall'arcade Evandro. La critica moderna ha più volte cambiato via per tentare di interpetrare quest'ultima leggenda. Eppure essa è la più perspicua fra quelle accolte dei Romani. Dacché il mito originario di Ercole diceva delle liete accoglienze elio l'eroe avrebbe ricevute dai vari regoli del Peloponneso, ad es. dall'acheo Dexamenos, era naturale che anche nel Lazio venisse accolto da un regolo di origine peloponnesiaca. A partire dal VII secolo almeno sino al V, genti di stirpe arcadica e messenia, succedendo ai limitrofi Achei, che vantavano del pari origini arcadiche, avevano colonizzato con molta frequenza varie città doriche e non doriche dell' Italia meridionale e quivi avevano trasferito i miti della madre patria. (x) Perciò come qui dettero vita alla vecchia teoria delle origini pelasgiclie-arcadiche degli Enotri, così vi localizzavano il mito di Ercole, di Pallanzio e di Evandro. Ercole non solo avrebbe visitato tutte le coste dell'Italia meridionale e della Sicilia, ma vi avrebbe ancora fondato varie città, ad es. le calcidiche Ileraclion (Ercolano) e Pompei, l'achea Crotone, la megarese Selinunto, Eraclea della Siritide;(2) e da età assai antica l'arcadica Pallanzio venne forse localizzata nella calcidico-messenia Reggio. (3) L'arcade Evandro, più tardi iden-
piìi naturale riferirla alla gens Pomponia, la quale si collegava col re Numa Pompilio. Il tempio della vittoria sul Palatino venne messo di relazione con Evandro e gli Arcadi, v. Dion. I, 33, per effetto di una combinazione etimologica di Nike con Nikostrate, il nome attribuito alla madre di questo eroe. Il tempio della Vittoria sul Palatino venne dedicato solo nel 294 da L. Postumio, Liv. X, 33.
(') Rimando a quanto ho osservato nella Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, I, p. 172, il. 1; 1S4, n. 1; 266 sg.
O Su Ileraclion, Pompei, Baiae della Campania v. ad es. Diod. IV, 22. Dion. Hal. 1, 44. Sbkv. ad Aen. VII, 662; sulla via Heraclia che correva sulle coste marittime della Campania presso il lago Lucrino, Stkab. V, p. 245 C. Crotone ed Eraclea della Siritide anche nelle moneto fanno vanto di Ercole come del fondatore della città, v. Head, hi st. Num. p. 59; SI. Eraclea del resto collegava le sue origini con gli Eraclidi della spartana Taranto.
(*) Dion. Hal. XIX. 2, 1, il quale qui riferisce la vecchia storia della fondazione di Reggio, dice che il calcidico Antimnesto, che ne fu l'oichista, ebbe ordine dalla Pitia di andare mpi zb IlaXXstvT'.ov xyjg *I-aX'.a$. Considerando che Stesicoro nella Gerioneide faceva pur menzione di Pallanzio, che gli Arcadi,
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (178/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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