Storia di Roma di Ettore Pais
I MITI DI ENEA E DEI TROIANI NEL LAZIO.
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Le testimonianze più antiche del mito troiano nel Lazio sarebbero quelle fatte nella compilazione delle sacerdotesse d'Argo e da Damaste Sigeo. Ma abbiamo di già avuto occasione di esprimere qualche dubbio sull'autenticità di quell'elenco. Non è il caso di insistere sulla tavola Iliaca di Stesicoro, dacché anche ammesso il valore di quella indicazione non risulta che il poeta imereo ponesse come termine delle peregrinazioni dell'eroe troiano le coste del Lazio anziché quelle della Campania. Il passo più antico esente da qualsiasi sospetto è quello di Aristotele, ove asseriva che alcuni Achei tentando di superare il capo Malea del Peloponneso, spinti dalla tempesta in diversi mari, sarebbero finalmente giunti sulle sponde del Tirreno in un punto dell'" Opicff „ detto Latinio, ove una delle loro prigioniere troiane di nome Roma, avrebbe dato alle compagne il consiglio di bruciare le navi. Abbiamo di già fatto notare come la menzione dell' " Opica, „ accanto ad altre circostanze ci induca a credere che Aristotele abbia seguito anche qui una vecchia fonte italiota o siceliota. Certo è degno di nota come in questa narrazione si trovi pura, senza contaminazione, la vetusta e primitiva versione delle navi bruciate dalle Troiane senza alcuna allusione al mito di Enea. (l) Tale contaminazione si trova invece già in Callia, il quale diceva che Remo, Romolo e Telegono erano ligli di una Troiana, che. giunta in Italia con altri della sua stirpe, si sarebbe sposata con Latino re degli Aborigeni. (•) Quale fosse la versione accettata da Callia, appare del resto ancora più chiaramente da due estratti, dei quali uno senza dubbio, l'altro con molta probabilità va a lui attribuito. Dal complesso di questi tre dati risulta che Callia,
reputati di origine Tafia o Teleboica; il trasformarli in Troiani, valendosi della circostanza che non figuravano nell'epos omerico fra gli Achei, non fu difficile ai dotti dell'età romana, tanto più che il mito troiano, sino dal IV secolo, era penetrato fra i Molossi.
(') Aristot. apd Diox. IIal. I, 72. Plut. quaeat. Kon,. 6. [Heracl.J apd Fest. s. v. Romani, p. 269 M. Skrv. ad Ani. I, 273. Sol. I, 2, p. 7 M. Le maggiori o minori varietà, che si trovano in questi racconti non alterano la sostanza del racconto.
(*) Callias apd Dion. IIal. I, 72.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (192/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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