Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
      Pino. In compenso noi sappiamo che Timeo una costumanza romana spiegava mediante le origini troiane della Città, (l) e che dagli abitanti di Lavinio ebbe notizia delle reliquie portate da Troia, che si custodivano nel tempio ivi fondato da Enea.(-) Notizia quest'ultima che non sorprende affatto, dacché dalle pitture parietali
      (l) Polibio, XII, 4, 6, derideva Timeo, il quale nell'uso che i Romani avevano di uccidere uu cavallo, trovava una conferma dell'origine troiana di costoro. È stato pensato più volte, che Timeo sia stato colui che dal sacrificio della troia gravida (trnans) avrebbe ricavato il racconto della troia di Enea;
      * porcus troianus „ nel senso di gravido v. in Macrob. Ili, 13, 25. Va per altro notato che la leggenda romana, secondo la quale Enea si fermò dove vide una troia pregna, e la localizzazione di un vecchio motivo. Anche nella storia della fondazione di Efeso si raccontava che la città fu edificata dove andò a posarsi un cinghiale, v. Cbeoph. apd Atiiek. Vili, p. 3G1 c. Cosi Atamante, l'eponimo degli Atainanzi, si sarebbe fermato dove un lupo gli si fece incontro [Apoll.J I, 9, 2, Cadmo avrebbe fondato Tebe dove una vacca duce del cammino si sarebbe fermata, Hbllan, fr. 8 M. Cfr. una simile leggenda per la capra di Cangia Alkx. Polyiist. fr. 42 M, sul bove di Ilio v. [Apollo».] IV, 2, 3. Anche per Butroto, alla quale si attribuivano origini troiane, si raccontava una simile storiella, frutto certo di una falsa etimologia (da poDg e ti?pa>9x, v. Stupii. Byz s. v. Bo-jOpc Etijm. Muffii. 210, 22. Un mito di questo genere pare si nasconda nelle parole di Catone apd Serv. ud Aen. X, 541: " Lavini boves immolatos, priusquam caede-rentur profugisse in f Siciliani „ (leggi in silvani, v. il fatto storico narrato da Val. Max. 1, G, 7). 11 particolare del bove che fugge da Lavinio o dalla Campania, cfr. Serv. Ili, 390; Vili, 43, si ritrova a Butroto, v. Teucr. Kyz. apd Etym. Mmjn. p. 210, 22 = fr. 1 M, IV, p. 508. Un cinghiale figura anche nella storia di Posidonio (Pesto), Diod. IV, 22. Narrazioni di questo genere si trovano anche nella storia delle colonie italiote, ad es., rispetto a Taranto e a Reggio, v. la mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, I, cap. III.
      Il mito della troia del resto in origine, stava in rapporto con il culto dei Lari, come dimostrano ad esempio la moneta di C. Sulpicio, v. Babelon, monn. d. I. rep. rom. Il, p. 471, ed il frammento dell'annalista Cassio Emina apd Diomed. 1, p. 384 k = fr. 1 P, il quale il miracolo dei trenta porcellini riferiva non già al tempo di Enea, bensì di Romolo.
      Il nome Troia poi sarebbe stato quello di tutte le località in cui Enea e i Troiani sarebbero sbarcati, come dimostrano all'evidenza ciò che dice Livio, I, 1, 3 a proposito di Padova e il nome di Troia dato pure ad Ardea, v. Steph. Byz. s. v. "Apfcsx; cfr. Cat. fr. 4 P. Paul. ep. Fcst. p. 3S7 s. v. Troia.
      (•) Tisi. apd Dion. Hal. 1, 67 oyr,,iato; li -/.ai pop?ftg athòiv nsyl Tipaio; {lèv ó cjYYpacpsùj (bit ai ve ¦:«*.. xvjp'ixia zìi r,pà xai ym a/.y.à xai xèpajiov Tptoixov sìvac xx èv zeig àS-j-c.s àv Aactnvio» xeijieva tspà, r.u&icd'/t li aùxòs TxOta r.apà tòiv sr.'./wpiwv.

Storia di Roma Parte Prima di Ettore Pais Carlo Clausen 1898 pagine 629

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche

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