Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
      Glie tede merita questa notizia? Dobbiamo ammettere clic il culto di Afrodite sia veramente giunto a Lavinio dalle coste della Sicilia? Abbiamo veduto come nella tradizione greca più antica non si accenni all'arrivo di Enea ad Erice; tuttavia è più che probabile che Nevio, di pochi decenni posteriore a Timeo, non abbia inventato di sana piantala leggenda secondo cui Enea avrebbe visitato le coste della Sicilia, dove era il celebre tempio di Venere Ericina, e quelle dell'Africa. (l) Considerando come anche Timeo, che pare essere stato fonte al poeta campano, collegasse l'origine di Cartagine con quella di Roma, (') parrebbe naturale conchiudere che lo scrittore siceliota, il quale narrava l'arrivo di Enea a Lavinio, avesse pure localizzato questo eroe a Cartagine e nel tempio di Erice. (3) Un complesso di fatti e di circostanze di carattere storico parrebbe favorire tale ipotesi.
      Sino dal finire del secolo VI e durante i primi decenni del seguente, i Tirreni ed i Cartaginesi furono avvinti da un'alleanza ma-
      (l) Alla origiue campana del mito hanno pensato fra gli altri lo Schwegler, roem. Geschichte, I*. p. 32G, il quale secondo me, al pari di tanti altri, ha un poco esagerato l'importanza di Cuma; l'origine siciliana è stata invece sostenuta, oltre che dal Preller, dal Nissen. Con lo Schwegler concordo nel reputare, che il culto di Enea sia stato più antico a Lavinio che a Roma. In quanto ai libri sibillini che dal Clausen in là più volte si sono citati rispetto a questa questione, accetto le vedute del Diels, op. cit. che in essi vede tarda falsificazione. Questi libri raccomandarono il culto di Enea, quando il mito era già importato a Roma; ed anche ammettendo che una parte di essi anticamente giunta da Cuma, nulla prova che ciò sia avvenuto, come la leggenda vuole, al tempo dei Tarquinl. Sul elio ritorneremo a suo luogo.
      (') Nakv. apd Serv. ad Aen. I, 170; 19S sqq.; IX, v. 712 et apd Macrob.
      VI, 2, 31. Nevio non solo cantava la tempesta che colse Enea reduce dalla Libia, ma localizzava il mito dell'eroe troiano anche sulle coste della sua Campania, ad es. ad Euaria. Nevio apd Serv. IV, 9, poetava anche intorno all'amore di Enea per Anna sorella di Didoue. Questa parte del mito era nota anche a Varrone apd Serv. IV, 6S2. 11 culto di Anna venne poi localizzato nel Lazio e confuso con Anna Perenna, la dea che simboleggiava l'anno pereune, v. Ovid. fast. Ili, 523; cfr. Usknkr, nel rhein. Musami, XXX, p. 182 sgg. Il mito di Aceste e di Enea in Sicilia pare fosse di già raccontato da Ennio apd Lact. I, 22.
      (3) Tim. apd Dion. IIal. 1, S4. Su Nevio e Timeo v. s. p. 40, n. 1.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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