Storia di Roma di Ettore Pais

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      1(178 CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
      secolo stesso, Siracusa e le altre città siceliote. Nella diffusione però del nostro mito e del culto di Afrodite, più ancora che alle città doriche della Sicilia, devo forse pensarsi all'efficacia di quelle sottoposte a Cartagine. Come i Sicelioti, ciò che fa supporre la leggenda sui Siculi nel Lazio, così anche i Cartaginesi sulle coste del paese latino avevano punti di scalo. (') 11 più antico trattato car-taginese-romano testò ricordato mostra come le flotte puniche fossero solite percorrere le spiaggie dove erano Ardea e Laurento. Anche dopo clic Ardea ed Anzio divennero soggette a Roma queste continuarono ad avere relazioni marittime con popoli lontani. Gli Anziati si solevano spingere sino ìli mari della Grecia propriamente detta; (*) ad Ardea nel 300 a. C. comparvero i primi parrucchieri siciliani. (3) Per elfetto delle molte relazioni con la Sicilia, nel secolo V, secondo la tradizione, a Roma si innalzava un tempio in onore di Cerere, che veniva dipinto ed ornato da artisti italioti o sicelioti. (4) Lo stesso avveniva nelle città vicine. Aricia dalla cal-cidica Reggio o dalla vicina Messana accoglieva il culto di Diana Facelina e di Oreste; (') Ardea ospitava pittori che decoravano i suoi templi con miti greci; (6) ed in tal modo quivi e a Lavinio,
      (') Come ha di già fatto valere il Mommsen, roem. Gescliiclite, P, p. 137, Punicum presso Cere doveva essere uno scalo fenicio. Accanto agli scali punici v'erano i greci di Alsio e Pirgi. In quest'ultimo infatti troviamo di già al principio del IV secolo (384 a. C.) un tempio di Leucotea, Aristot. occon. II, 2, 20, 9. cfr. Lucil. apd Serv. ad Aen. X, 184. Anche ad Aetalia (l'Elba) sebbene fosse iu possesso degli Etruschi di Populonia vivevano commercianti greci [Arist.) miV. mise. 105. Cfr. Aristot. poi. 1, 4, 7 p. 1259 Bkk. da cui si ricava alcun che di simile per l'età di Dionisio I.
      (•) Intorno agli Anziati ed ai lamenti che circa le loro piraterie fecero prima Alessandro 1' Epirota e poi Demetrio Poliorcete v. Strab. V, p. 232 C.
      (s) Varr. d. r. r. II, 11, 11 " Omnino tonsores in Italiani primum venisse ex Sicilia dicuutur p. R. c. a CCCCLIII ut scriptum in publico Ardeae in lit-teris extat, eosqne adduxisse Publium Titinium Menain „. A me sembra, che Varrone si riferisca alla epigrafe, che doveva stare alla base della statua di Ti-tinio o ad un monumento di questo genere. O Plin. MI. XXXV, 154.
      (&) Su Aricia v. al cap. sg. (') Puh. XH. XXXV, 115.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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