Storia di Roma di Ettore Pais

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      INTRODUZIONE DEL MITO DI ENEA NEL LAZIO.
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      che forse ad Ardea era anticamente soggetta, penetrava il culto di Afrodite.
      Con ciò non è però chiarito come mai il mito di Enea, originariamente estraneo ad Erice, venisse localizzato a Lavinio, ed una maggiore difficoltà porge il fatto che Licofrone narra che Enea depose i Penati troiani nel tempio di Pallade da lui edificato a Lavinio, non già in quello di Afrodite. Da questo passo risulta in modo abbastanza chiaro che il mito di Enea anche a Lavinio venne fuso con quello del Palladio di Diomede, al quale si attribuiva l'origine della vicina Lanuvio. (') Dall'altro canto il mito di Launa o Lavinia, figlia di Anios, il ben noto sacerdote di Apollo a Delo, porge occasione di domandarci se per caso una leggenda più vetusta non attribuisse origini apollinee al tempio del vicino Laurento, la città degli allori sacri al figlio di Latona. (')
      (') Lycohir. v. 1261 et Sch. Vel. ad I.; Cassio Emina, apd Sol. II, 14, p. 35 M, dopo aver detto che Enea dedicò nell'agro Laurente la statua di Venere Frutis aggiunge tt a Diomede Palladiuni snscepit Il culto di Minerva in Roma apparteneva non alla gens Iulia, bensì alla Nautia; ma si trovò modo di conciliare le due tradizioni e Nauzio divenne un compagno di Enea che il Palladio aveva ricevuto da Diomede, Seiiv. ad Aen. II, 166; III, 407 ; V, 81; 704; cfr. Fkst. s. v. Nautiorum p. 166 M. Su Diomede ed Enea v. anche Dionys. Hal. XIII, fr. 16. Il culto del Palladio in Roma era del resto congiunto con quello di Vesta, v. ad es. Cic. Phil. XI, 24; pt\ Milone 33; pio Scaltro 48. Dion. Hal. II, 66.
      11 culto di Diomede precedette quello di Enea cos'i a Lavinio come sul promontorio lapigio. Quivi infatti Enea non avrebbe onorato Venere ma Atena (v'era il celebre tempio di questa dea). Vero. Aen. Ili, 531 sqq. Dion. Hal. I, 51. Intorno a Diomede a Lavinio, v. App. b. e. II, 20. Skrv. ad Aen. VIII, 9. Il culto di Diomede era assai diffuso a Turio, a Metaponto, a Taranto; da codeste città si propagò rapidamente sulle coste dell'Adriatico, nel centro del paese dei Sanniti, e cos'i si estese sulle coste del Tirreno dove lo troviamo a Posidonia, una colonia di Sibari. v. la mia Stor. cit. I, p. 573 sg.
      A localizzare Diomede ad Ardea può aver contribuito il nome stesso della città che risponde foneticamente ad Ardea (= greco IpwStóg), dacché i compagni di Diomede, secondo la leggenda, furono appunto trasformati in uccelli di tal nome.
      (*) Dionisio di Alicarnasso, 1, 59, narra che secondo alcuni autori greci (di cui non fa il nome) Lavinia o meglio Launa figlia di Anios avrebbe dato il nome alla città, dove sarebbe morta di malattia. A Enea essa sarebbe stata affidata dal padre stesso della donzella, cfr. oriy. gent. Itom. 9. Secondo una versione meno onorevole per Enea, ma che parrebbe pur antica, Lavinia figlia di Anios


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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