Storia di Roma di Ettore Pais

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      IL MITO DI ENEA A LAVINIO E AD ARDE A.
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      anche quelle dell'Iberia e si spinsero sino allo stretto di Gibilterra. (*) La versione serbata da uno scrittore greco, secondo cui Ardea, Anzio e Remo erano tigli di Circe ed "Ulisse, accenna senza dubbio di sorta a quel tempo in cui il Lazio era tutto sotto la dominazione etnisca, ed Ardea ed Anzio in potenza non erano da meno a Roma stessa. (-) Vecchie finzioni di carattere politico e religioso allo stesso tempo oscurarono ben presto la verità su questo ed altri punti. La perdita degli scrittori anteriori a Timeo e dell'opera di questo storico, ci vieta ristabilire le narrazioni più antiche. Limitiamoci pertanto a constatare come la tradizione romana (sebbene interessata a dire il contrario) fosse costante nel l'asserire che Enea giunse primieramente sulle coste di Lavinio, dove era certo un antico Afrodisio, centro religioso delle genti Latine, e come sia credibile che gli scrittori sicelioti che fra i primi e forse pei primi localizzarono Enea nel Lazio, abbiano riferito, ciò che fu ripetuto da Nevio e poi dagli annalisti romani, che quegli vi giunse dalla Sicilia occidentale, dal paese sottoposto ai Cartaginesi. Possiamo fare ancora un passo e constatare, come la leggenda antica presupponga che ad Ardea il mito ed il culto dell'eroe troiano fossero anteriori al tempo in cui Roma divenne la signora del Lazio, e ciò risponderebbe del resto ad altri dati che intorno alla potenza degli Ardeati ci hanno lasciati gli antichi.
      La parte che ad Ardea è assegnata nella leggenda di Enea risponde infatti a questo orizzonte. La leggenda di Latino, re di
      (') Tralascio di dare importanza alla notizia secondo la quale Tarraco era colonia etnisca. Credo anzi che tale notizia sia frutto di speculazione letteraria e di somiglianza fra il nome della città ed il tirrenico Tarchon; ma dò il dovuto peso a quella di Diodoro, V, 20, (Timeo), secondo il quale i Tirreni nel periodo della loro talassocrazia, avrebbero tentato impadronirsi di una delle isole al di là dello stretto di Gibilterra, ciò che sarebbe stato impedito dai Cartaginesi, cfr. Meltzer, Gcschichte d. Karthayer, I, p. 1G9; 487. Se anche in tale notizia vi è qualche particolare esagerato, resta sempre fermo che da buone fonti si discorreva di viaggi marittimi degli Etruschi nell'Occidente. Il che è confermato da quanto diremo oltre intorno alla talassocrazia di questo popolo.
      (') Xenag. apd Dion. Hal. I, 72. Della grande ricchezza di Ardea parla anche Dionisio, IV, 04. dove narra la leggenda di Lucrezia. Naturalmente per se sola, quest'ultima è una notizia di nessun valore


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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