Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
guerra latina, stabilirono di rinnovare con essi il foedus. (') Due anni dopo venne accordata la cittadinanza ai Lanuvini, con il patto che il loro culto di Giunone diventasse pure romano. Condizioni dello stesso genere vennero accordate agli Aricini e ai Nomentani. (2) Da quel tempo, senza dubbio, incominciò il costume, che i dittatori, i consoli, i pretori ed i pontefici romani prima e dopo di lasciare la carica si recassero a Lavinio per fare pubblici sacrifici a Vesta, ai Penati, al fiume Numicio, sede di Giove lndigete. (s) L'importazione di questi culti a Roma die pur luogo alla localizzazione di nuovi miti. Al icia non solo cedette a Roma le ossa dell'Atride Oreste, ma ancora la bella leggenda della ninfa Egeria. (4) Lavinio e Lamento comunicando ai Romani i loro culti fecero quivi sorgere tanto la leggenda di Lavinia figlia di Evandro, che da Ercole avrebbe avuto Pallante l'eponimo del Palatino, quanto quella di Romolo e Remo, figli, o nipoti, o infine discendenti dell'eroe troiano. Se con i culti laviniati, sopratutto con l'Afrodisio, sino dalle origini fosse connesso il mito di Enea, è oltremodo discutibile. Così è poco probabile, che
(') Liv. Vili, 11, 15: 14 cum Lanrentibus reno vari foedus iussum, renova-turque ex eo quotannis post diem decimimi Latinarum „. La tradizione romana suppone che ciò fosse di già stato fatto da Romolo, dopo la morte di Tito Tazio:
* foedus inter Romani Laviniumque nrbes renovatum est „ Liv. I, 14, 3; cfr. CIL. X, p. 797.
(*) Liv. Vili, 14, 2: " Lanuvinis civitas data sacraque sua reddita cum eo, ut aedes lucusque Sospitae Iunonis comniunis Lanuvinis municipikus cum populo Romano esset. Aricini Noinentanique et Pedaui eo iure quo Lanuvini in civitatem accepti „.
(s) Macrob. Ili, 4, 11: " ut et consnles et praetores seu dictatores, cum adeunt inagistratum, Lavinii rem divinam faciant Penatibus pariter atque Vestae r; cfr. Serv. ad Aen. Il, 29G; III, 12. Nella moneta di C. Snlpicio da un lato si vede Vesta, dall'altro i Penati, Babelox, op. cit. II, p. 471. Cfr. Val. Max. I, 6, 7: Lue. VI, v. 394 sgg. Sul culto a Numicio, v. Sch. Veron. ad l'erg. Aen. I, 260: Ascanius— Aeneae Iudigeti templum dicavit " nel quale andarono „ pontifices quotannis cum consulibus.... „. 1 pontefici sono strettamente connessi con Vesta; e con questa è identica Amata, la mitica sposa di Latino. Amata infatti era il nome che pronunciava il pontefice romano, allorché faceva la * captio . della vestale, v. Gell. XA. I, 12, 14; 19. Cfr. la frase " amare focos = sacrificia celebrare r Serv. ad Aen. Ili, v. 134. Amata sta a Vesta, come Latino ad Iuppiter Latiaris, come la vestale al pontefice.
(4) Su ciò v. oltre al cap. sg.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (207/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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