Storia di Roma di Ettore Pais
CAUSE POLITICHE PER CUI SI CREARONO 1 RE ALBANI.
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pensare agli storici siciliani, che nel Lazio localizzarono tanto i Siculi, quanto la leggenda di Enea. E questo sospetto parrebbe confermato dal passo, pur troppo corrotto, di Servio, nel quale ci è detto che madre del siciliano Egesto ora la troiana Silvia Egesta. (*)
A qualche resultato meno incerto conduce l'esame delle cause politiche, che favorirono la formazione dell'elenco dei re albani. Tenendo conto del fatto sopra discusso, che la leggenda troiana venne dapprima localizzata a Lavinio, noi ci attenderemmo localizzati in codesta città i successori di Enea. La tradizione ufficiale (sostituendosi a quella piìi antica, che le trenta città latine diceva fondate da Enea), sino dal tempo di Fabio Pittore e di Catone, asseriva invece, che Ascanio avrebbe edificata Alba Longa, la quale sotto i successori di lui sarebbe diventata metropoli delle trenta città dei Prisci Latini. (') Nessuna delle due versioni risponde naturalmente alla verità storica. La più antica supponeva che lo stato romano e latino fòsse sorto tutto di un tratto; la seconda è frutto di quelle stesse ragioni di carattere politico, le quali dettero origine alla lista dei re albani. Per dare apparenza di unità e di coesione a due leggende, che in origine erano indipendenti l'ima dall'altra, si escogitò il racconto secondo cui Ascanio, venuto in urto con Lavinia, lasciò alla matrigna il possesso della città omonima, e si
(') Servio, ad Aen. V, 30, dove espone la leggenda di Esione, dice clic vari Troiani, temendo che le loro figlie potessero essere uccise dal mostro marino, le inviavano lungi dalla patria tt ex quibns una f troia nomine Silvae Aegesta delata in Siciliani est et a Criniiso sicnt dictum est compressa edidit, Acestem „. In " Troia nomine Silvae Aegesta „ di già il Cluvkrio, Sic. aut. p. 256, 51 emendò " Troiana nomine Silvia Aegesta ...
11 fatto che il Pseudo-Plutarco, parali, min. 39, localizza nella siciliana Egesta il mito del tiranno Emilio Consolino, contiene un dato da mettersi in relazione con la versione testò riferita. Ma, considerando che in questo luogo abbiamo la menzione del monte Tarpeio a Segesta ed altri dati puramente romani, è chiaro che abbiamo davanti a noi il tardo rifacimento di Aristide, che è citato come fonte. Con ciò dopo tutto non è escluso che nella redazione primitiva di Aristide si parlasse del mito di Rea Silvia a Segesta. Cfr. anche ih. n. 26.
(J) Far. Pict. apd Euseb. cliron. I, p. 285 Scimene; Cat. apd Serv. ad Aen. I, 269; cfr. invece Lycophr. (Tini.) v. 1254 sq. Intorno a Romolo ed ai Prisci Latini, v. Plut. Rom. 23, 9.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (222/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Lazio Siculi Enea Servio Egesto Silvia Egesta Lavinio Enea Enea Fabio Pittore Catone Ascanio Alba Longa Prisci Latini Nessuna Ascanio Lavinia Servio Aen Esione Troiani Silvae Aegesta Siciliani Criniiso Acestem Troia Silvae Aegesta Cluvkrio Sic Troiana Silvia Aegesta Pseudo-Plutarco Egesta Emilio Consolino Tarpeio Segesta Aristide Aristide Rea Silvia Segesta Far Euseb Scimene Cat Serv Aen Lycophr Tini Romolo Prisci Latini Tenendo Plutarco Cfr Plut Rom
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