Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
      sembra abbia conseguito l'onore di diventare l'unico centro politico di tutta la gente Latina dopo la piena conquista del Lazio nel secolo IV; ed è noto come solo un secolo dopo sia sorto il costume romano di trionfarvi. (') Roma si collegava così con uno dei più antichi santuari nazionali, con quello da cui, come Capua dalla vetta del monte Tifata, scorgeva tutto il paese soggetto. Ogni qual volta i consoli romani si recavano ad una guerra, accanto al sacrificio di Giove Capitolino solevano pur farne un altro a Giove Laziare. Le Ferie Latine confermavano quei vincoli nazionali, che avevano per primo fondamento la comunanza della stirpe, personificata da Giove Laziare, ossia dal re Latino, il nemico dell'etrusco Mesenzio; ed attestavano allo stesso tempo l'egemonia romana, cementata con il sangue sparso sui piani di Suessa e di Astura.
      La leggenda dei re Albani sorse pertanto, secondo ogni verosimiglianza, solo nella seconda metà del secolo IV, e verso questo tempo medesimo deve essere nata quella di Romolo e Remo.
      I principali momenti di questo mito sono: la storia del tiranno Amulio e del fratello Numitore, la colpa di Ilia o Rea Silvia e l'esposizione dei Gemelli, la storia dell'infanzia di costoro e la ricognizione che ne fece Numitore, inline la fondazione della Città Eterna. Ad ognuno di essi volgeremo, sia pur brevemente, la nostra attenzione. La narrazione della contesa fra i due fratelli albani, un elemento, che ricompare poco dopo in quella di Silvio e di Itilo, di Romolo e di Remo, e che figura in fondo nella storia di Romolo e Tito Tazio, venne probabilmente inventata per dimostrare come anche ad Alba vi fosse in origine il governo di due principi. Essa, come la leggenda di Romolo e Remo, sembra mirare a dare origini antichissime alla storia dei due consoli. (-') Così, nò più nò
      rimane in quello di monte Cavo, che comparo nel medio evo e che indica tuttora il monte Albano. Gli Albani Lontani vennero più tardi riconnessi con i Jioril-lenses. CIL. VI, 1851. Ma ciò si spiega con il noto fatto, che a Bovili© era il sacrario della gente Iulia, che pretendeva discendere da Knea.
      (') Ad. Triumph. ad a. DXXII = 231 a. C. Val. Max. IU. 65. Plix. XII. XV, 126.
      (•) [Aur.] il. rir. ili. I: " Procas rex Albanornm Aiuulium et Numitorem


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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