Storia di Roma di Ettore Pais
GENESI DELLA LEGGENDA DI AMULIO E DI REA SILVIA.
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meno, gli scrittori Romani, investigando l'origine della dittatura la supposero magistratura albana, sorta dopo la morte del re Numitore. (')
Parrebbe lecito supporre che il racconto originario narrasse del solo Amulio; ma di ciò a noi non è rimasta traccia. All'opposto i più antichi annalisti parlano di già dei duo fratelli albani e ci presentano Amulio come un feroce tiranno; ciò sta in opposizione con quelle tradizioni pure antiche da cui gli Emilì, una delle più illustri famiglie patricie di Roma, venivano più onorevolmente collegati con le origini della Città. (*) Una circostanza può forse gettare un poco di luce su questo punto. Gli antichi scrittori non sapevano decidere se Ilia, ossia Rea Silvia, fosse stata resa madre da Marte, ovvero dallo zio Amulio. (3) Questa divergenza di opinioni, tenendo conto dellefìlios habuit quibus regnimi alternis (anniiis altri codd.) vicibns habenilum reli-qnit „. Cfr. Strab. V, p. 229 C. Questo passo ed il fine comune che la leggenda di Romolo ha con quella dei due re albani sono messi in rilievo dal Mommsen ìiell'/tow*, XVI, p. 22 sg.
(') Licin. Macr. apd Dìon. Hal. V, 74, Aixivviog Zi ;iap* 'AXjjàvcov oisxa*. xòv Stxxxxopa eìXr/fivai, xo'ixo'Js Xéywv Trpióxoug jisxà xòv 'ApoXioo xai Xs-Ilézcpo; (?dvxxov ixXino'iarjs; xr,g gastXtxìJg ouyvevsixg sv.a'j^loog àp^ovxag àr:o5s:Sai xrjv aòxYjv sycvzccg s=ou3iav xoig fiaotXsOo'.. Secondo Plutarco, Rom. 27, morto Numitore Romolo lasciò liberi gli Albani di governarsi a repubblica con magistrati annui e così: t8i3x£s y.aì xoòg sv 'Própig Suvxxoùg àJìaoiXsoxov £rjxr.v xai aòxóvojiov rcoXixeiav, àp/opévcog sv jiépsi xai apyovxag. V'era una tradizione che attribuiva i medesimi intenti a Servio Tullio, come si ricava da Livio, I, CO, 4. Cfr. nel cap. seg.
(') Abbiamo sopra sospettato che al tempo del secondo triumvirato sia stata rimaneggiata la leggenda degli Emilì, discendenti da Enea, unitamente agli Iuli. Reputerei però più antico il racconto di Emilia, figlia di Enea e di Lavinia, Plut. Rom. 2, 6.
O Dion. Hal. 1. 77. Plut. Rom. 4, 5. Cfr. or ir/, yent. Rom. 19. 5, dalla quale si apprende, che la versione che sostituiva Amulio a Marte era accettata da Licinio Macro. Anche Livio, 1, 4. accenna oscuramente alla incertezza clic v'era circa il padre dei Gemelli. La possibilità di sostituire un nome all'altro era favorita da ciò, che secondo le piii antiche leggende si diceva il nome della madre di Romolo, ma si taceva quello del padre, v. Dion. Hal. I, 73; II, 2. Cfr. App. d. rcy. 2. Così si ignorava il nome del padre, ma non della madre di Anco Marcio, v. Cic. d. r. {>. Il, 18, 33; cfr. Ael. 17/. XIV, 36.
Nella leggenda romana, come nelle greche analoghe, v. oltre, la vergine stuprata dichiara di esser stata resa madre da un dio, e non e creduta. Gli scrittori
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (226/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Romani Numitore Amulio Amulio Emilì Roma Città Ilia Rea Silvia Marte Amulio Romolo Mommsen Licin Dìon Aixivviog Zi AXjjàvcov Stxxxxopa Js Xéywv Trpióxoug ApoXioo Xs-Ilézcpo Xino XtxìJg Sai Yjv XsOo Plutarco Rom Numitore Romolo Albani Própig Suvxxoùg JìaoiXsoxov Xixeiav Servio Tullio Livio Emilì Enea Iuli Emilia Enea Lavinia Plut Dion Amulio Marte Licinio Macro Livio Gemelli Romolo Anco Marcio Cfr Strab Hal Cfr Rom Plut Rom Cfr Rom Dion Hal Cfr App Cic Ael
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