Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. IL - LE FONDAZIONI DI LAVINIO, ALDA, ROMA.
nel fatto clic Agatocle di Cizico, uno di quegli scrittori pergameni che nel secolo terzo si occupavano con ardore della storia leggendaria di Roma, raccontava come secondo molli scrittori Homo fosse tiglio di Enea, il quale ora sepolto nella Berecinzia, ossia nelle regioni sacre a Rea Idea o Cibele. (*) Si aggiunga che nel mito della orientale Rea vi sono tratti che ricordano quello della romana Silvia. (*) Va tuttavia rilevata la circostanza che, stando alla dichiarazione di Plutarco, Ilia da alcuni era detta llea, da altri Silvia. (9) Considerando attentamente il fatto che il nome di Silvia, non meno di quello di Egerio, si trova nel mito troiano della Sicilia occidentale, è lecito esporre il dubbio che da quell'ultima regione sin giunto anche il mito ed il nome di lei. L'esplicazione più compiuta di quello di Rea Silvia probabilmente avvenne nei tempi di Annibale, allorché si pensò a far giungere dalla Frigia il simbolo di Rea Idea, vale a dire in quella stessa età in cui le fonti di Agatocle Ciziceno favoleggiavano dell'arrivo di Uomo dalla terra Berecinzia.
1 tigli di Rea Silvia sarebbero stati esposti alle radici del Palatino. Si comprende quindi come a Rea Cibele venne prima data ospitalità e poi fabbricato un tempio su questo colle proprio accanto al Lupercale. La richiesta che i Romani fecero della sacra pietra diconto del cai-attere frigio o troiano del mito, è lecito pensare alla frigia Rliea. 'Péa 'I5x:a nell'Asia Minore ed a Creta era ugnale a nVjx»jp òpeia. 'ISr, equivale a selva, v. anche Prkller-Robkrt, Griech. Mythoì. I, p. 638 sgg. Il nome di Rhea Silvia equivarrebbe pertanto a Rhea Idaea. Mi pare vada inoltre osservato che Rhea Idaea era detta anche Berecinzia, v. i passi apd Prkller-Robert,
l. c. p. 640. 11 culto della Magna Mater o Rhea Idea venne importato a Roma, come 0 noto, solo nel 204 a. C.; tuttavia i Romani supponevano che tale culto fosse fra essi assai più antico e che a Roma ve l'avessero introdotto i Sabini di Tito Tazio, v. Dion. Hal. II, 50. Secondo altri tale culto era collegato con Tulio Ostilio ih. Ili, 32. Di questa falsificazione cronologica, come appare da Dionisio, VII, 71 sq. la colpa va data a Fabio Pittore.
Non vedo con quale ragione il Tkiebek nel rhein. Muscuui, XXXXII1, p. 570 asserisca che Castork apd Kuseb. Chron. 1, 295, 25 Scimene fu il primo che escogitò il nome di 'Péa e che Vairone d. /. V, 144 (cfr. l'amore de pvaen. init.) trovò la forma latina Pea.
(') Agath. Cyz. apd Fkst. s. v. Romani p. 269 M; clr. Serv. ad Aen. VI, 7S4. (s) Si esamini ad es. la forma del mito di Rea fra gli Arcadi, Paus. VIII, 8, 2. C) Plut. Hoììì. 3, 4. ol fiiv 'fXiav, ol 8s T4xv, oì lì SiXoofav òvopa.o'joi.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (229/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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