Storia di Roma di Ettore Pais
1 MITI DI XELE0 E PELI A, DI ROMOLO E REMO. 211
secondo una cavalla; pastori li trovarono e li educarono; ad essi infine riuscì di liberare la madre e di vendicarla della matrigna Sidero che da Pelia venne uccisa. (')
11 mito di Tiro non fu il solo di questo genere clic venne localizzato a Roma e nel Lazio. Ad Ardea ed a Koma, come testò dicemmo, venne fatta giungere Danae, madre di Perseo; e secondo un'altra tradizione Koma sarebbe stata fondata da una figlia di quel Telefo, figlio di Eracle, allevato da una cerva, la cui storia è assai simile a quella di Romolo. ( ) Perchè sia riuscito ad ottenere il predominio un mito dell'Elide, non sappiamo. Si può tuttavia constatare, che la maggior parte di tali racconti si narrasse nell'Arcadia, nel-1*Elide, nell'Acaia, vale a dire in quei paesi d'onde partì buona parte
(') Su Tyro v. Oilyss. /. 235 sqq. Sopii, fr. 589-603 Nauck p. 272. Pherec. fr. 59 M. Arist. poet. 16, p. 1454 b Bkk. [Apoli..) 1,9.8. Anth. Graec. 1, 61. I Ael. YH. XII, 42. Il punto ili contatto fra il mito di Sahnoneo, di Tiro e quello di Rea Silvia è stato notato in una pregevole dissertazione del Tribber nel rht'in. Mitseìon, XLIII (1888). p. 569 sgg. Il Trieber non si sofferma a notare i contatti che la leggenda di Romolo e Remo ha con quelle precedenti sopra indicate. Kgli dà inoltre rilievo ad 1111 pensiero del Ranke. il quale sospettò che la leggenda di Romolo e Remo, come era raccontata da Fabio Pittore, fosse tolta da uti dramma. Osserva come l'elemento drammatico di questo racconto avesse già colpito Dionisio di Alicarnasso, I, 84 5pa;iaxixf}g psaxóv àxofitag e Plutarco Rom. 8, dica: Ononxov psv èvioig àoxi xò dpajxaxtxòv xai ?cXao;iaT(&&s£, e cerca di mostrare che nel racconto di Fabio è rispettata l'unità di luogo e non mancano le altre caratteristiche del dramma. Egli suppone che Diocle avesse composto 1111 dramma; ad ogni modo giudica che costui narrasse il mito secondo il dramma di Sofocle intitolato Tyro.
Tutt'altro che alieni dal credere che drammi greci siano stati fonte storica per i Romani, notiamo tuttavia, ciò che del resto ha veduto anche il Tribber, p. 578, 11. 2, che Plutarco con le parole xoò Xóyou xà xop tròtata... «ré&urxs mostra di aver presente un'opera prosastica. D'altra parte la prosa storica greca dell'età di Diocle si era appropriata tutte le qualità della poesia drammatica. Esempio cospicuo, quanto Polibio, II, 56 rimproverava a Filarco.
Si noti che a C'izico, nel tempio di Apollonide, la madre di Attalo, fra gli epigrammi che illustravano vari esempi di amore filiale, insieme a quello che ricordava Romolo e Remo, liberatori della madre Servilia, v'erano quelli che rammentavano, ad es., Telefo, Amfione e Zeto, Pelia e Neleo, Eolo e Beoto etc. v. A ut li. Pof. Ili, 1 sqq.
(?) Plut. Rom. 2. Roma sarebbe stata fondata da una liglia di Telefo sposata ad Enea.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (234/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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