Storia di Roma di Ettore Pais

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      GENESI DELLA LEGGENDA DI ROMOLO E REMO.
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      vedremo meglio a suo luogo, si collega anche Romolo. (*) Non sorprende udire che Romolo e Remo sarebbero stati educati a Gabi nella greca disciplina. (*) Gabi, come resulta dal sacro linguaggio romano, sarebbe stato un centro religioso; i " sacra „ gabini ben presto divennero romani, ossia in un tempo anteriore alla conquista del Lazio; e la leggenda ha presente un tratto fondamentale della religione romana, allorché racconta che Romolo e Remo
      (') Su Acca Laurenzia si è scritto molto e da molti critici, e, secondo il mio modesto parere, non felicemente. Il materiale che si riferisce a tal mito è relativamente abbondante; e perciò è da me discusso nel volume che serve di complemento al presente. Qui basterà dire che, mentre la maggioranza delle versioni (ad es. Valkkio Anziatk apd Gell. NA. VII, 7 = fr. 1 P; Licinio Macho apd Mackob. 1, 10, 17 = fr. 1 P); cfr. Liv. 1, 4, 7. Dion. Hal. I, 84. Masur. apd Gell. NA. 1. c. Plin. ìV//. xVili) la collegavano con Romolo, altre la facevano una meretrice amata da Eracle al tempo di Anco Marzio, fast. Proen. (23 Die.) CIL. F, ]). 338. Plut. q. Ho ni. 35; Iiom. 5 (Plutarco e Verrio Fiacco II. cc. esponevano ambedue le versioni, Livio 1. c. accenna ad una contaminazione). Questa seconda versione non è stata compresa e, come cerco dimostrare a suo luogo, è una variazione del mito di Ercole e Fauno, ossia Evandro. Da un passo di Catone apd Macrob. I. c. 16 = fr. 16 P, in cui è detto che Larentia donò al popolo romano varie terre, fra cui l'agro Solinio, che si crede poter identificare con il noto agro Solonio, e dalla circostanza che alcuni codici di Dionisio e di altri autori chiamano Laurentia e non Larentia il nostro personaggio, il Baeiihens, Jahvbueclier f. Pini. 1885, p. 777, seguito da altri, credette ricavare che il culto di lei stava in rapporto con Laurentum. Contro la cattiva lezione di codesti codici sta invece il fatto, che nei fasti Prenestini, /. c. ò inciso: * Accae Larentin[Acca è detta: • LarentaliaVarr. d.l. L. VI, 23. Ovm. fast. Ili, 57. Cfr. l'abbreviazione LAR, non inai LAVR, nei calendari, che rappresentano le tradizioni e le formo vetustissime. Il nome di Acca Larentia sta invece in relazione con i Lares, gli dei della terra. Il giorno della festa di Acca Laronzia era pure quella di Giove. Ciò è parso inesplicabile ai moderni, v. Mommsbn, roem. Forsclinmjcn, II, p. 5, e quindi hanno talora reputato casuale la coincidenza di queste due feste. Invece, a parer mio, nulla di più naturale: il 23 Dicembre, giorno della festa di Acca Larentia, cadeva, come quello di Angerona (21 Die.) nel tempo vicinissimo alle Brumalia, la festa del sole che muore. Per la particolare dimostrazione, v. il mio voi. citato. Rispetto a Tarnzio (Tarqninio) l'amante di Larentia, v. al cap. sg. Le recenti identificazioni di Acca con Acco, un personaggio della commedia greca, e di Ercole, il suo amante (che si vuole a torto distinto dal greco Eracle) con il sabino Fidius a me paiono interamente erronee.
      o Dion. Hal. I, 84. Plut. Jlom. 6, 2; de fort. Poni. 8. S rapii. Byz. s. v. Tetjjw.. Ori*/, yent. Poni. 21, 2,


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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