Storia di Roma di Ettore Pais

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      GLI ELEMENTI TRASCURATI DALLA LEGGENDA UFFICIALE. 221
      nero detti discendenti di lui gli Ausoni in generale e varie città dell'Etruria (') e del Lazio, ad es. Politorio, Preneste (*) e Tu-sculum, la quale più di ogni altra pare assegnasse valore ufficiale a tale leggenda. (*) Gli Achei d'Italia ed i Tarantini localizzarono ampiamente su vari punti della Penisola il culto di Diomede, sopratutto sulle sponde dell'Adriatico sino al paese degli Umbri e dei Veneti, nonché su quelle del Tirreno. (') Se il mito di questo eroe nel Lazio fu collegato con quello di Enea, sicché di costui Diomede non è più nemico, la ragione va forse cercata nella conquista che nella fine del IV secolo i Romani fecero delle Puglie, dove soggiogarono la ricca e bella pianura di Arpi e colonizzarono Luceria (31 £ a. C.) e Venusia (201), fondamento della loro superiorità nelle prossime guerre contro Taranto. (5) Fra i miti che furono successivamente diffusi dai Dori di Sicilia vanno enumerati quelli di Mi-
      (') Ausone e Latino tigli «li Ulisse, [Scymn] v. 227 sqq.; Srrv. ad Aen. Vili, 328. Ulisse fra i Tirreni (sotto il nome di Nauos) Lycopiik. 12 34 e Sebo/, ad. 1. Telemaco a Chiusi, v. Sekv. ad Aen. X, 167. Accenna al mito di Ulisse fra gli Etruschi anche Cicerone, de orai. HI. 69.
      (*) Su Politorio (trasformato però da compagno di Ulisse in tiglio di Priamo) Cat. apd Skkv. ad Aen. V, 564. Vero. Aen. V, 564. Su Preneste Zknod. apd Sol. ii, 9, p. 33 m. [Plut.] parali, min. 41. Stkpii. Byz. s. v. upaivssxos.
      (3) La diffusione del mito di Telegono, tiglio di Ulisse, a Tusculo ò dimostrata dalla frequenza con cui ò rammentato dai poeti v. ad es. Propkrt. Ili, 30 (32)4. Horat. carni. IH, 29, S; ep. I, 30; cfr. Ovid. fast. 111, 92. Sil. Ital.VII, 692, XII, 535. Con Telegono nato da Ulisse e da Circe riconnettevano le loro origini i Mainili di Tusculo, Liv. I, 49, 9. Dion. Hal. IV, 45. Fkst. s. v. Marni-liorum, p. 130 M; cfr. le monete di questa gente Babklon, monti, d. I. rep. rom. II, p. 170 sgg., delle quali le più antiche paiono appartenere al principio del III secolo. In esse si vede Ulisse sulla prora di una nave.
      Tusculum, lo dice il nome, dovette essere in origine una città etnisca. Ciò contribuì a rendere più stabile ivi il mito, che pare avere avuto particolare fortuna presso i Tirreni?
      (4) Che Diomede fosse onorato fra i Trezeni di Pesto (che costà giunsero dalla achea Sibari) non ò dimostrato, ma è probabile, come vide il Clausbn, Aeneas und die l'enaten. Il, p. 1169 sgg.
      (s) Su Diomede che cessa di diventare nemico di Enea e che non porge aiuti a Turno, v. Vero. Aen. XI, 243 sqq.; Ovid. met. XIV, 456 sqq. Sil. Ital. XIII, 70. Pàus. I, 11, 7. Il mito è di formazione recente e non se ne trova traccia in età antica. Sui rapporti di Enea con Diomede v. anche Varr. apd


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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