Storia di Roma di Ettore Pais
1(222 CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
nosse, di Dedalo, di Aristeo e di Ercole, l'eroe che colonizzò l'Occidente in compagnia dei figli delle Tespiadi. Anche sulle sponde del Tevere, dove la leggenda faceva giungere i Siracusani, (') che avrebbero dato nome al fiume, sarebbe poi giunto Glauco, figlio del re cretese. (') In Koma il mito di Minosse rimane un vanto di quella gente la quale credeva di discendere dalla moglie del mitico re di Creta: (3) la piccola città di Labico riservò a se l'onore di riconnettere, come già Koma, le sue origini con Glauco, figlio di Minosse. (4) Le principali città greche d'Italia e di Sicilia parrebbero aver contribuito a localizzare nel Lazio i propri miti, ed è certo causato dalla antichità di tali localizzazioni che Koma ò detta talora città dei Tirreni. (6) L'elemento etrusco fissato in Koma da tradizioni aventi in parto carattere storico, accanto alle relazioni politiche, elio a partire dalla fine del V secolo unirono Koma con alcune città tirreniche, dettero forse vita alla leggenda raccolta da Licofrone, il quale, seguito in parte da Vergilio, asseriva che Enea fatta paceServ. ad Aen. 11. 166. Dion. Hal. XII, 16. Plut. Quaest. liom. 10. Che Diomede fosse onorato ad Arpi e nelle località vicine, è cosa nota (v. la mia Storia <1. Sicilia e d. M. O. I, p. 577 sgg.); rispetto a Vennsia, v. Serv. ad Aen. XI, 246.
Se la leggenda che diceva Renio figlio di Italo e di Leucaria Dion. Hal. 1. 72; Plut. Rom. 2, 1. miri a ricordare Alba Longa (-— Asmxy) cfr. Dion. Hal. I. 66) ovvero Luceria, non è chiaro.
(') Serv. ad Aen. Ili, 500: Vili, 330; Sch. Theocr. 1, 116.
(*) Serv. ad Aen. Vili. 72; 330. Si può menzionare anche la versione ricordata dall'autore della storia cutnana, Fest. s. v. Romani p. 266 M, il quale Roma, detta anticamente Valenzia. faceva colonia degli Aborigeni venuti dall'Attica; con questa versione ci ricordavano pure i Tespiadi e Sicione. Rispetto all'età le etimologie Aborigines da ab errore. Valentia — 'Pcópv; rivelano una redazione recente. 1 nomi indicano fusione di vari miti originariamente diversi. Notevole è la menzione dell'Attica, che figura del resto anche il eli' Ktrnrin (v. il pelasgo Maleo apd Strab. V. p. 225 C), che non sorprende veder ricordato in una storia di Cuma. la cui vicina colonia Neapolis ebbe elementi ateniesi, a partire dal V .secolo. A non dare però eccessivo valore a questa versione ci inducono i sospetti di falsificazione, cfr. Atiikn. XII, p. 52S d.
O Suet. Galb. 2. Sil. Ital. Vili, 470. Perchè Tiberio dopo la morte di Angusto sacrificò * ut ille (cioè Minosse) olim in morte filii ,. v. Suet. Tib. 70.
O Sekv. ad Aen. VII, 796.
(4) Dion. Hal. I, 29. Plut. Rom. 1, 3. Circa Latino, fatto principe dei Tirreni, v. i versi della teogonia esiodea 11011-1016; cfr. s. p. 13.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (245/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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