Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
che dipendeva dai Cartaginesi, è strettamente collegata quella forma che la leggenda di Enea assunse rispetto al Lazio. Di li forse, dalla elima-campana Segesta, (') giunse lo stesso mito di Egesto e di Rea Silvia.
Vari fra gli elementi che costituiscono la leggenda ufficiale, penetrarono a Roma non solo in grazia dell'essere ivi state accolte tradizioni narrate da storici forestieri, ma anche per effetto della introduzione di culti. Il culto di Cerere venuto dalla Sicilia, e lo vedremo in seguito, ebbe eflicacia non piccola sulle leggende relative alle tradizioni plebee del secolo V. Il mito di Eracle ed Evandro diventò del pari popolare, causa il culto di quell'eroe; l'ara massima di Ercole nel foro bovario die mille volte ai sacerdoti dell'eroe occasione di raccontare la storia dei bovi rubati da Caco, ossia dalla divinità locale trasformata e degradata in volgare ladrone, così come il dio Fanno diventò un semplice pastore e la dea Acca La-renzia fu trasformata in una meretrice. Dall'esistenza di questo culto celebrato con greco rito un antico annalista romano si sentiva autorizzato a dichiarare che Roma sino dalle origini era una città di stirpe ellenica. (*) L'Aphrodisium di Lavinio, divenuto tempio nazionale anche per i Romani, cedette alla Città il mito delle origini troiane, e nella storia dei sette re avremo agio di notare altri fatti dello stesso genere.
Tali elementi non vennero accolti allo stesso tempo, ma successivamente furono messi in onore ora da uno, ora da un altro scrittore. Il secolo IV, come abbiamo già osservato, pare esser quello in cui incominciano a prevalere quelli destinati ad essere riconosciuti dallo stato romano. Verso la fine del secolo IV il mito degli Aborigeni e dei Siculi era certamente elaborato, ed a tale età anche il culto di Ercole era diventato ufficiale. Abbiamo veduto come in tale età Roma pure avesse accolto la leggenda di Enea e come
(') Cfr. anche Cic. Verr. A. S. IV, 32, 72.
(') Stkab. V, p. 231 C. v.'aì i ys t xù>v 'Pu);ax'!o)v C'jyypxysùgxoòxo xid-ìx'/'. srjjis-.oy xoù EXÀrjv.y.óv g:vai v.~tsjia xtjv 'Pcóhtjv. tò rap* aOxg xr(v n-ixp'.cv 0-ioiav 'EXXr(v.v.^v slvav -<•) 'IljsaxXsi.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (247/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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