Storia di Roma di Ettore Pais
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249 CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIN10, ALBA, ROMA.
su ogni punto rispetto alla storia della fondazione della Città. Da quei pochi frammenti che a noi sono pervenuti possiamo anzi osservare che discordavano in molti particolari, sia nei fatti, sia nei nomi. Constatiamo però come essi si trovassero d'accordo nelle linee fondamentali del racconto, anche dal lato cronologico. (') La concordanza che nella sostanza v'è tra Fabio ed Ennio, tra Nevio e Catone, prova che costoro nel complesso seguivano una versione che era stata oggetto di un'anteriore elaborazione. La diffusione con cui da Diocle di Pepareto è narrata la fantastica storia dei Gemelli, è degna dell'indirizzo ciarliero e retorico del tempo. Gli scrittori romani ci sono invece presentati quali austeri espositori delle gesta patrie. Ciò darebbe adito a supporre che abbiano tolto alcuni degli ornamenti e dei molti particolari del racconto greco. (-) L'esame dei frammenti a noi pervenuti ci insegna invece il contrario. Fabio non meno di Catone e di Calpurnio narrava con sufficiente ampiezza una materia narrata con molta diffusione dalla storiografia greca; e gli annalisti latini, interpretando vari culti e riti patii, trovano occasione di accrescere in mille modi la messe dei fatti pseudo storici. (3) La storia della fondazione o dei primi tempi della Città sta certamente in una certa opposizione con la relativa aridità, con
(l) Assai significanti sono sotto questo aspetto le parole di Dionisio, I, 79: «tepi li x&i èx xyjg £tXot>{ag ysvcpivwv Kó'tvxog jiiv à3io; ó Iltxxtop Xsyo-,ievc.£, Asùxiój: xs Kfyxiog xai Kàxo)v Ilópxiog xai Ilsiccov KaXreoOpvios xai xcìjv aXXwv ouYYpa-pécov oi rXeioug YjxoXoóO-yjaav yéypaDionisio accenna a divergenze tra questi scrittori, ma si riferiscono tutte a particolari e mai all'andamento generale ed alle parti veramente sostanziali della tradizione.
(*) Intorno alla pretesa aridità degli annali antichi romani accentuata da Cicerone, de orat. Il, 52, de lei/. I, 6, v. il cap. prec. p. 29.
(') Tali sono le cerimonie dei Lupercali, il culto dei Lari, di Acca La-renzia, di Vesta e dei Penati. Fra i dati topografici vanno ricordati il fico Ruminale, la regione detta Reinuria, la porta Mugionia, le scale di Caco, il uiger lapis. Circa la determinazione dell'agro posseduto da Enea v. C'at. apd Serv. ad Aen. XI, 316 — fr. 8 P; cfr. invece Cass. Hem. apd Sol. II, 14, p. 35 M. Secondo il primo, Enea avrebbe ricevuto da Latino IIDCC iugeri di terra fra Laurento ed i " castra Troiana „ ; secondo Cassio, ne ottenne solo cinquecento. I confini del tempio di Afrodite devono aver fornito uno dei criteri per stabilire queste cifre.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (249/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Città Fabio Ennio Nevio Catone Diocle Pepareto Gemelli Catone Calpurnio Città Dionisio Xot Iltxxtop Xsyo- Asùxiój Kfyxiog Kàxo Ilópxiog Ilsiccov KaXreoOpvios XXwv YYpa-pécov Xeioug YjxoXoóO-yjaav Dionisio Cicerone Lupercali Lari Acca La-renzia Vesta Penati Ruminale Reinuria Mugionia Caco Enea Serv Aen Cass Sol Enea Latino IIDCC Laurento Troiana Cassio Afrodite Fabio Fra
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