Storia di Roma di Ettore Pais
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CAI'. III. - I SETTE HE DI ROMA.
vallo o di mura la forte posizione del colle da lui scelto a sede del nuovo regno. Egli avrebbe quindi esteso le fortificazioni a località vicine, avendo in animo di fondare una grande città. (') Ma poiché a ciò non bastava la piccola schiera dei pastori albani che lo avevano sin qui accompagnato, pensò di accrescere il numero dei sudditi, aprendo un asilo fra due boschi che si trovavano sul vicino colle Capitolino. (2) Numerosi accorsero dalle città e regioni limitrofe uomini liberi che avevano ragione di fuggire la patria, schiavi che nella nuova sede speravano conseguire la libertà; ma tosto si vide che a conservare il nuovo stato occorreva procurarsi legittime spose. E poiché i vicini richiesti di connubio manifestarono il loro disprezzo verso codesta gente raccogliticcia, sarebbe stato necessario ricorrere all'astuzia. Si sarebbe bandita la nuova di feste che iu onore di Conso, ossia di Nettuno equestre, si sarebbero fatte a Roma, vale a dire nella città a cui Romolo avrebbe
(') In opposizione ai dati che fanno occupare da Romolo la sola città quadrala, v. Enn. apd Fest. p. 258 s. v. quadrata Roma, Diod. Vili, 2. Cic. d. div. I, 17, 30. Liv. I, 17, 3. Dionys. I, SS. Tac. ann. XII, 24. Plut. Rom. 9; Sol. I, 17. stanno tanto le dichiarazioni generalmente fatte dagli antichi che egli dedicò il tempio di Giove Feretrio sul Campidoglio e che quivi fece l'asilo, quanto il passo di Virgilio, Aen. VI, 783; cfr. Serv. ad. I., che a Romolo attribuisce la città dei sette colli e l'asserzione che sul Campidoglio si trovasse la casa di Romolo Vitruv. Ili, 2, 5; .Macro». 1, 15, 10. Su Romolo ed il Campidoglio cfr. Sui», s. v. Ka7v.-a>Xiov. Livio, e Dionisio di Alicarnasso fondano le due versioni in quanto che, mentre parlano dapprima della fondazione sul Palatino, parlano poi del Campidoglio dove era l'asilo. Livio, I, 8, 4 fa man mano da Romolo aggiungere a quel colle nuove località, il secondo II. 37, gli fa occupare il Quirinale e l'Esquilino.
(') In opposizione alla tradizione comune (ad es. Liv. 1,8. Dion. Hal. II, 15; Straw. I, 230 C) Plutarco, Uom. 9, 5, fa aprire l'asilo da Romolo e da Remo. Egli dice che avrebbero fatio ciò in ossequio alla volontà dell'oracolo di Delfo. Ciò spiega meglio il frammento dell'annalista L. Calpurnio Pisone apd Skrv. ad Aen. II, 7G1 = fr. 4 1', il quale l'asilo romano riferiva al dio Lycoris. Ora Lycoris non è che l'Apollo Licio di Delfo.
11 tempio posto nell'asilo era sacro a Vediovis, che mentre alcuni, v. Ovid. fast. Ili, 430, credevano essere Giove fanciullo, altri, come Pisone, reputavano identico ad Apollo. L'ipotesi recentemente espressa, che il più antico tempio romano di Apollo fosse quello stesso di Vediove. è assurda dal lato filologico non meno che dal topografico, e non vale la pena di confutarla.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (255/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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