Storia di Roma di Ettore Pais
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CAI'. III. - I SETTE HE DI ROMA.
l'Esquilino, invano il Quirinale affida a Lucomone, un duce etrusco venuto a lui come alleato da Volsiui (gli annalisti ricordavano in questa occasione Celio Vibenna, che incontreremo daccapo più tardi); Tito Tazio riesce per tradimento ad occupare la rocca capitolina. Era questa affidata ad un Tarpeio; ma la figlia di lui si invaghisce di Tito Tazio, che alenili scrittori anziché vecchio facevano giovane e bello. Secondo altre versioni, Tarpeia vinta dal turpe desiderio di possedere le auree armille che ornavano il braccio dei Sabini; secondo altri e diversi racconti era sabina e figlia di Tazio. (') E noto quale sarebbe stato il premio del tradimento. Gli scudi dei Sabini avrebbero soffocato colei che avrebbe loro aperto la porta della rocca. Gli scrittori antichi si diffondevano a narrare con minuti particolari la battaglia, anzi le battaglie avvenute tra gli invasori ed i Romani. Centro della lotta sarebbe stata la pianura, dove più tardi fu il foro romano, ed in questa occasione rammentavano l'episodio di Osto Ostilio, da cui sarebbe disceso il terzo re di Roma, l'episodio da Mezzio Curzio, imo dei capi sabini, che avrebbe corso pericolo di sprofondare con il cavallo in quella palude che d'allora avrebbe preso il nome di lago Curzio ed infine l'aiuto dato improvvisamente da Giano ai Romani. (') Essi narravano inoltre di Romolo ferito all'assalto del colle Capitolino, della fuga dei Romani e del voto fatto da loro di un tempio a Giove Statore, che in età
(') Le varie tradizioni sn Tarpeia ho distesamente esposte nel volume che del presente ò complemento.
Qui ò opportuno notare che da Dionisio, li, 3S, risulta come i più antichi annalisti, ossia Fabio Pittore e Cincio Alimento, la rappresentavano di già come corrotta dal desiderio dell'oro. Tarpeia era stata oggetto di racconti leggendari da parte di scrittori greci ; di lei aveva già parlato Antigono (probabilmente il Caristio) citato da Plutarco, liom. 17, 11, il quale la faceva tiglia di Tito Tazio e la diceva costretta da Romolo. La tradizione che Tarpeia fosse sabina v. Chron. a. 354 (Suet. rei. Rei IT. p. 318) era accolta anche da alcune famiglie romane, sul che v. nel volume citato.
(*) L'episodio di Mezzio Curzio, come si può ricavare da Varrone, d. 1. V, 148, sarebbe stato tissato per la prima volta all'età di Romolo dall'annalista Calpurnio Pisone. Sulla leggenda dell'aiuto dato da Giano ai Romani con le acque sulfuree, v. Ovip. fast. I, 2G5 sqq.; Macrob, I. 9, 17, Sekv. ad Aen. I, 291; Vili, 3G1.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (257/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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