Storia di Roma di Ettore Pais
236
CAI'. III. - I SETTE HE DI ROMA.
Tralasciamo qui di esporre i vari ordinamenti civili, che la tradizione in questa circostanza o poco prima o anche dopo attribuisce al re romano. Non mancherà occasione di fare in seguito e con maggiore opportunità la critica della storia costituzionale della Città, quale è a noi riferita dagli antichi. (') Basti ricordare che a Komolo veniva attribuita la divisione del popolo nelle trenta curie, le quali secondo alcuni avrebbero tratto il nome dalle vergini che furono oratrici di pace fra padri e mariti, e che a lui, come a fondatore dello stato, si assegnava del pari l'ordinamento primitivo del senato, dei pattici, l'istituzione di parecchi culti ed un certo numero di leggi civili e religiose. AI caso nostro gioverà rammentare che alla fusione dei Sabini con i Romani si attribuiva l'aumento dei primi cento senatori di Romolo in centocinquanta o duecento, (*) e che Tazio, secondo le più antiche notizie a noi pervenute, sarebbe stato l'ordinatore di vari culti. (a)
L'unione fra Romolo e Tazio non durò del resto a lungo. Il re Sabino non avrebbe sopravissuto che soli cinque anni alla pace giurata sulla via Sacra, là dove anche più tardi sorgeva la statuaeroe greco (Lycomedius) in Proferì*. V, 2, 51 ; cfr. Paul. ej>. l'est, p. 120 M, il (piale, s. v. Lucumones e Lucomedi, ricorda due versioni fra loro opposte.
(') Il complesso delle notizie relative alla costituzione di Romolo saltuariamente riferite da Livio, sono invece molto prolissamente e sistematicamente raccolte da Dionisio, II, 7 sqq. e un poco più brevemente da Plutarco, Iiom. 18 sqq. Anche Cicekonr, <1. r. p. II, 2 sqq., e ciò era nel carattere di questo trattato, si soffermava a discorrere delle istituzioni di Romolo, come degli altri re.
(•') Mentre le tradizioni antiche a noi pervenute sono concordi nel l'attribuire al tempo di Romolo le tre tribù, le trenta curie e cos'i via di seguito, erano incerte sul numero dei senatori. Era un dato fondamentale che i primi senatori fossero stati 100; ma mentre da alcuni si faceva aumentare il lor numero a 150 al tempo di Tazio, Dion. Hal. 11, 47, cfr. Plut. Snm. 2, per l'aggiunta di 50 rappresentanti delle minori genti, da altri, Dion. 1. e., cfr. Plut. How. 20, costoro furono 100 ed il senato risultò di 200.
O Varr. <1. f. //. V, 74 (= Ennio): " arac Sabinam Iinguaili olent quae Tati regis voto sunt ltomae dedicatile, nani, nt annales dicunt, vovit Opi, Florae, Vediovi Saturnoque, Soli, Luuae, Vulcano et Sommano itemqne Larundae, Termino, Quirino, Vortumno, Laribus, Diatiae Lucinaeque Cfr. Dion. Hal. II, 50 che nomina il Sole, la Luna, Saturno, Rea Vesta, Vulcano, Diana, Marte ed accenna ad altre divinità; cfr. Aug. <1. e. d. IV, 22 (= Varrone).
| |
Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
|
Pagina (259/656)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Città Basti Komolo Sabini Romani Romolo Tazio Romolo Tazio Sabino Sacra Lycomedius Proferì Lucomedi Romolo Livio Dionisio Plutarco Iiom Cicekonr Romolo Romolo Tazio Dion Dion Varr Ennio Sabinam Iinguaili Tati Opi Florae Vediovi Saturnoque Luuae Vulcano Sommano Larundae Termino Quirino Vortumno Laribus Diatiae Lucinaeque Cfr Sole Luna Saturno Rea Vesta Vulcano Diana Marte Varrone Paul Hal Plut Plut Dion Hal Aug
|