Storia di Roma di Ettore Pais
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CAI'. III. - I SETTE HE DI ROMA.
occasione di esperimentare in queste guerre ii valore delle armi romane, e quattromila Camerini vennero trasferiti a Roma; la loro città diventò colonia romana, e gli antichi, parlando in questa circostanza di uno dei vari trionfi di Romolo, rammentavano le quadrighe di bronzo, che avrebbe fatte con la preda tolta ai vinti e collocate nell'area di Vulcano sottostante al Campidoglio insieme alla sua statua coronata dalla Vittoria. In una inscrizione incisa in lettere greche Romolo avrebbe anzi i-accontato le sue imprese. (l)
Gli antichi, che, a partire almeno da una certa età, erano, per quello che appare, abbastanza d'accordo nel raccontare le gesta delVeio, altri vennero distribuiti in curie nel territorio posto al di là del Tevere. Plutarco, Rom. 25, il quale in questo caso è ben lungi dal valersi del solo Dionisio, come troppo spesso si asserisce, non solo sa dei septem pagi e dei cinquanta ostaggi, ma aggiunge che Romolo menò in trionfo agli Idi di Ottobre anche il vecchio ed imbelle duce dei Veienti, che avrebbe dato origine Così al proverbio: ¦ Sardi venales „ dacché i Veienti erano Lidi e discendevano da Sardi; ciò che mostra che la sua fonte ò posteriore al trionfo che sui Sardi fece Sempronio Gracco nel 175 a. C. Agli Idi di Ottobre, in cui avrebbe trionfato Romolo, v'erano appunto i ludi Capitolini, in cui si faceva la cerimonia sopra descritta, cfr. q. Rom. 53.
(') Livio non sa della guerra di Romolo contro Camelia, che rammenta per la prima volta in occasione delle guerre del Prisco, I. 3S. Dionisio invece parla di due guerre contro i Camerini, II, 50; 54. Ma di queste una è duplicazione dell'altra, come duplicazione è una delle due guerre che da Romolo fa fare contro i Fidenati. Ciò si spiega, più ancora che con il supporre vi sia negligenza da parte di Dionisio, al cui tempo la storia dei re era stata pienamente formata, con l'ammettere che per empire la storia dei lunghi regni attribuiti ai singoli re fossero stati accolte come fatti distinti gesta che erano state attribuite a diversi anni dei vari regni da diversi autori più antichi. Difatti Dionisio dice che la prima guerra contro Camelia venne fatta sotto i comuni auspici di Romolo e di Tazio, la seconda da lui solo, dopo la morte del collega. Plutarco, Rom. 24, che anche qui non dipende da Dionisio, sa di una guerra contro Camelia, e pone la data della fondazione della colonia alle Calende di Sestile. La forma Sestile mostra come Plutarco riproduca una fonte più antica di Dionisio. Infine la circostanza che egli sa delle quadrighe di bronzo e per giunta, ciò che manca a Dionisio, asserisce che la statua di Romolo era incoronata dalla Vittoria, prova come Dionisio non abbia aggiunto di suo la menzione delle quadrighe e della inscrizione con lettere dell'alfabeto greco. Quest'ultimo dato sta in relazione con tanti altri identici, relativi ai monumenti scritti dell'età regia. Alla preda di Ca-meria e agli oggetti posti sul Vtilcanale si riferiscono le notizie date da Masurio apd Plin. Xtì. XVI. 286.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (261/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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