Storia di Roma di Ettore Pais
LA GUERRA CONTRO CAMERI A. LA MORTE DI ROMOLO.
239
primo re romano, variavano invece rispetto alla sua morte. Essi consentivano nel dire che negli ultimi anni Romolo era diventato di carattere tirannico e venuto in odio tanto ai patrici quanto ai plebei, ai vecchi come ai nuovi concittadini. (') Ma mentre taluni asserivano che era stato tolto di mezzo dai senatori che l'avevano fatto a pezzi in senato e che avevano nascostamente portato via ciascuno una parte del corpo di Ini; altri la morte attribuivano ad una congiura di Sabini e di nuovi cittadini. Si aggiungeva che nell'occasione che egli doveva fare una rivista del suo popolo adunato nella palude Caprea, ossia nel luogo ove vediamo in età storica il campo di Marte, durante una procella, fra tuoni e nembi sarebbe scompai-so; (2) e le posteriori versioni narravano di Giulio Froculo a cui Romolo avrebbe notificato di esser diventato dio ed avrebbe imposto di dire ai Romani che Io onorassero con il nome di Quirino.
AI lungo governo di Romolo la tradizione fa succedere un anno di interregno, in cui l'impero sarebbe stato in mano dei senatori.
(l) Mentre Invio, I, 15. dice scilo che Romolo era pi il grato alla plebe che ai patrizi, secondo la fonte di Dionisio, li, 56, e Plutarco, Rom. 26, avrebbe con il tempo cambiato umore. Ma il carattere comune della versione è dimostrato dalla menzione che tanto Livio quanto Plutarco fanno in questa occasione dei trecento celeres, che Romolo avrebbe creato e dei quali si sarebbe servito come di guardia del corpo.
(*) Le varie versioni date della morte di Romolo sono riferite sopratntto da Dionisio, II, 56, e da Plutarco, Rom. 27. Quest'ultimo ricorda una tradizione che lo faceva ucciso dai Senatori àv xo> ispco -o'j 'Hyx:.ozr,vy ossia nell' " area Vulcani, . presupponendosi non ancora fondata la curia Hostilia, attribuita al terzo re. Il taglio del corpo in diversi pezzi ricorda la legge delle XII tavole sui diritti dei creditori verso il corpo del non solvente, v. Gell. iVyt. XX, 19 sqq. Livio, 1. 16. si attiene alla versione della concione nel Campo Marzio nella palude Caprea. ma conosce anche la versione diversa, ih. 16, 4. Le espressioni usate da Livio, 1, 16, 3, ove esprime i sentimenti del popolo romano, tostocbò vide scomparso il re, sono state più volte messe e giustamente in rapporto con alcuni versi di Ennio apd Cic. <ì. r. />. I, 41, 64, dai quali si ricava come anche questo aneddoto della morte di Romolo nella palude Caprea fosse stato riferito dal grande poeta, che lo faceva probabilmente sparire alla guisa degli dei (v. cap. preced. p. 133, n. 1). La versione che lo faceva perire alla palude Caprea era naturalmente connessa con la festa delle none Caprotine, v. Plut. Rom. 29, che. come vedremo, era del pari connessa con un altro avvenimento pseudo storico.
| |
Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
|
Pagina (262/656)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Romolo Ini Sabini Caprea Marte Giulio Froculo Romolo Romani Quirino Romolo Mentre Invio Romolo Dionisio Plutarco Rom Livio Plutarco Romolo Romolo Dionisio Plutarco Rom Senatori Hyx Vulcani Hostilia Vyt Campo Marzio Caprea Livio Ennio Cic Romolo Caprea Caprea Caprotine Gell Livio Plut Rom
|