Storia di Roma di Ettore Pais
L INTERREGNO. NUMA POMPILIO.
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L'imagine che la tradizione letteraria ci porge di questo re, è pressoché costante. Mentre Romolo avrebbe pensato soltanto a rendere il suo popolo torte nelle arti della guerra ed a dargli saldo assetto politico in tempo di pace, Numa rivolge interamente l'animo suo all'ordinamento dei culti ed a rendere mite l'animo dei sudditi. Perciò suo primo pensiero è toglier via le ragioni di contese fra Romani e Sabini, ragioni che negli ultimi anni di Romolo, dopo la morte di Tazio e durante l'interregno, si sarebbero accentuate. E poiché nello stato romano v'erano molti proletari, a questi distribuì le terre che erano appartenute a Romolo. (l) Unì alla città il Quirinale,^) congedò i celeri, ossia la milizia istituita da Romolo, che faceva anche da guardia del corpo, e creò invece tutti quanti gli ordini di sacerdoti che figurano nello stato romano. Il collegio dei pontefici, il culto di Vesta e le vestali, i flamini, primi fra essi il diale, il marziale, il quirinale, gli auguri, i salì pala-
jiv^svc; ttòv àgtoxóyiov jxy(x« 'Pwpa'.oi) "Kààyjvo; iz-x y.i[L v.Zi''Zaìy.izoz èv loxopia, II, 59. Difatti codesto preteso filosofo Pitagora spartano del-1*01. 16 non è che il Pitagora samnio pugnatore, vincitore nell'OI. 48 = 588 a. C., noto a Teeteto e ad Eratostene, citato da Favolino apd Laert. Diog. A HI, 47, v. gli altri antori citati dal Foerster, die Sieger in den olgtnp. Spielen (Zwickau, 1891), p. 7, che a torto, p. 4, accoglie nell'OI. 18 il Pitagora di Sparta che è riferito solo da Dionisio e da Plutarco, II. ce., e che è una duplicazione proleptica di quello dell'01. 68, ovvero un pugile interamente fantastico.
Che Numa fosse imbevuto di dottrina pitagorica, era opinione comune; essa risale certo ai tempi dei più antichi annalisti, come Cassio Emina e Calpurnio Pisone, v. Plin. XII. XIII, 84 sqq. Così Cassio Emina parlava di già delle leggi sacre di Numa apd Plin. XII. XVIII, 7, e Pisone discorreva del tempio di Giano fatto da lui, Varr. d. I. L. V, 165, e dell'arte che possedeva di evocare il fulmine, Plin. XII. II, 140. Degli ancili, degli argei, dei flamini marziale, quirinale e degli altri flamini in onore di Palatila, Furrina, Vulturnus, Flora, Falacer, Pomona, istituiti da Numa, faceva di già menzione pare Ennio, v. Varr. d.l.L. VII, 43 sqq. Le notizie che a noi sono fornite intorno ai riti con i quali egli salì sul trono Liv. I, 18, Plut. Xwn. 7, furono naturalmente tolti dalle norme vigenti in età storica rispetto al rex sacrificulus ed al pontifex maximus. Studiar ciò è utile dal Iato delle antichità sacre romane, ma è stoltezza pensare che vi siano tratti autentici dell'antichissima storia politica..
(') Al complesso di queste notizie si riferisce anche quanto dice Festo p. 372 M s. v. vernae.
O Dion. Hal. II, 62.
Pai», Storia di Roma. Voi. I. IC
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (264/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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