Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. III. - I SETTE IiE DI ROMA.
quella costituzione della quale appunto si sarebbero valsi i Romani al principio della libera repubblica. Secondo i dettami e le norme della costituzione serviana sarebbero stati infatti eletti i primi consoli. (')
Con quest'ultima versione, meglio che con quella più diffusa, secondo la quale alla figlia ed al genero di Servio sarebbe riuscito grave attendere ancora per qualche anno la successione, si accorda la storia della morte del sesto re. (*) Per impedire, così narra la tradizione, che a lui toccasse la sorte che i tìgli di Anco avevano procurata al suo predecessore, Servio avrebbe cercato con nuovi legami nuziali di meglio avvincere i suoi destini a quelli dei Tarquini. Allo stesso modo che egli aveva avuto in moglie una figlia del Prisco, le sue due figlie avrebbe date in moglie ai figli, o nepoti che fossero, di suo suocero. La malvagità di due degli sposi rese però vano il suo accorgimento; la più giovane delle figlie di Tullio moglie di Arunte Tarquinio, accordatasi con il cognato Lucio Tarquinio, fece sì che una delle sorelle ed uno dei fratelli venissero tolti di mezzo. I superstiti strinsero fra loro scellerate nozze e Tullia eccitò il nuovo marito ad impadronirsi tosto del regno. E perchè Servio sospettoso di loro aveva saputo render vani gli intrighi con i quali si cercava
(') Liv. I, 60, 4. Sulla elezione da parte di Servio Tullio di senatori plebei, v. Serv. ad Ani. I, 426; sulle 8 nundinae „ Cass. Hem. apd Macrob. I, 16, 33; sul carcere Tulliano, Fest. p. 356 s. v. Tullianum; su Servio ed il Campidoglio, Tac. hist. Ili, 72; sulle sue leggi, ami. III, 26.
(*) Secondo la fonte di Plutarco, de fort. liom. 10, Tanaquilla gli avrebbe imposto con giuramento di non modificare la costituzione regia. Anche Livio,
I, 48 extr., dice: u id ipsuin tam mito ac tam moderatimi impennili tamen, quiaunius esset, deponere eum in animo Imbuisse quidam auctores sunt, ni scelus intestinum liberandae patriae Consilia agitanti intervenisse! „\ Con questa versione
s'accorda la notizia accolta pure da Livio, I, 60, extr. elio i primi consoli della repubblica vennero creati: * ex commentariis Servi Tulli v. In Dionisio inveceIV, Il sq.; 34 sqq. questa versione assume l'aspetto di una artificiosa rinunzia fatta da Tullio per due volte (in Livio, I. 46, invece una sola volta), la quale dà luogo a conferme da parte della plebe (Syjjxotixòv zXyjd-cj). Ma tutti questi racconti, che non hanno valore storico di sorta, furono escogitati per collegare con Servio i plebisciti della repubblica, per attestare la sovranità popolare etc. Con la tradizione che Servio volesse abdicare si connette forse il verso di Accio apd Cic. prò Sextio, 5S, 123: 8 Tullius qui libertatem civibus stabili vera t „.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (281/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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