Storia di Roma di Ettore Pais

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      I VARI ELEMENTI DELLA LEGGENDA DELLE SABINE.
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      ilice chegli antichi non si accordavano nel riferire quali precisamente sarebbero stati gli onori che Romolo e Tito Tazio avrebbero concessi alle Sabine. (1) La verità è che gli onori dei quali si parlava in questo caso, al pari dell' istituzione delle Matroualia, sono quegli stessi elementi che altre tradizioni riferivano o al tempo di Coriolano od a quello dell'invasione gallica. (') E senza oltre insistere con molte parole occorre appena far notare che la storia di Ersilia e delle compagne, che oratrici di pace si recano presso Tazio e Romolo è la duplicazione proleptica di Volumnia e A ctinia, che, accompagnate dalle rimanenti matrone romane, si recano nel campo di Coriolano e che la storia delle Sabine e della epigamia fra Romani e Sabini ricompare sotto altra forma per i primi anni della repubblica (497 a. C.) in quella delle donne romane, le quali abbandonati i mariti, dalle città latine ritornano a Roma e delle latine che preferiscono invece rimanere a Roma. (*) Alla storia del matrimonio romano si riferiscono Ersilia, che diventa moglie di Romolo, mentre altri la facevano sposa di Osto Ostilio, (') e quel Talassio al quale sarebbe stata recata una fra le più belle fanciulle. Talassio è la personificazione dell'itifallo, ossia il corrispondente latino del greco Imeneo (*)
      (') Dion. Hal. II, 47.
      (a) V. i cap. IV e VI. Così è attribuita al tempo di Romolo e delle Sabine, ovvero all'età Gallica, la dedica dei tempio di Giunone Lucina sull'Esquilino, v. Ovid. fast. Ili, 108 sqq., cfr. Fast, l'raen. ad d. 1. Mart. Plinio, XII. XVI, 235. Analoghe osservazioni vanno fatte per i Doliola, v. al cap. VI.
      (') Dion. Hal. VI, 1. Ciò appare anche meglio da quanto osserviamo nell'elenco dei dittatori.
      (4) Ersilia è fatta moglie di Romolo da Liv. I, 11. Plut. Rom. 14: comp. Thcs. et Rom. G; cfr. Ovid. met. XIV, 830; è detta moglie di Osto Ostilio da Dion. Hal. Ili, 1 e da Plut. Rom. 14, 18. Mackokio, l. 6. 16. la fa rapire a Roma insieme alla figlia, tradizione già nota a Dionisio, II, 45, che accenna come Plut. Rom. 14, a diversità fra gli autori. È chiaro che con questo ripiego si vollero salvare le due tradizioni diverse. Di Romolo la faceva moglie di già Zinodoto Trezenio apd Plut. Rom. 14, il quale sapeva dire anche il nome dei figli nati da questo matrimonio, ossia Prima ed 'AóXXiog, che più tardi sarebbe stato detto Aulio (?) (vulgata 'A^XXtov).
      (") La natura di Talassio, che dette origine a varie etimologie da parte degli antichi, i quali non capivano più il significato originario della parola, o volevano deliberatamente occultare il lato osceno della cerimonia, che veniva tra-
      Pais, Storia di Roma. Voi. I.
      1S


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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