Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. III. - I SETTE IiE DI ROMA.
     
      o rammenta un'allegra cerimonia, che si presenta come oscena in tempi di civiltà più raffinata, ma ben rispondeva alla ruvida natura di quei Romani, che le fanciulle destinate a nozze facevano sedere sulle ginocchia della priapica statua del dio Mutuilo. (') Ersilia ò invece una più nobile figura; la moglie di Romolo o di Quirino ò la dea propizia alle nozze ed al parto, ossia quella stessa Jleries amata da Marte, la quale al pari di Neria, che si diceva invocata da Ersilia, ò una ipostasi di Giunone, la quale dalle più antiche leggende italiche era detta amante del dio della guerra. (')
      Accanto a questi elementi, che hanno stretta relazione con le cerimonie delle nozze romane, la leggenda della guerra sabina contiene altri dati che hanno carattere spiccatamente topografico. Durante questa guerra sarebbero infatti avvenuti il tradimento di Tarpeia, l'aiuto prestato ai Romani dalla calda fontana di Giano, la morte di Osto Ostilio nel punto in cui era u il niger lapis Durante essa, Mezzio Curzio sarebbe precipitato nella palude, in essa Romolo avrebbe avuta occasione di votare il tempio di Giove Statore; e la pace conchiusa presso la statua di Venere Cloacina, posta appunto vicino al tempio di Giano, sarebbe stata giurata nella via Sacra dai due re, i quali sarebbero stati soliti recarsi a colloquio nell'area di Vrulcano. Indicazioni naturalmente prive di qualsiasi valore, dacché
      sformato ed innalzato a dignità di storia (v. ad es. Varr. apd Fest. p. 351 M. Plut. Rom. 15; q. Rom. 31) ò messa in chiaro dalle parole di Plut. Rom. ì. e., il quale giustamente lo riconnette con Imeneo, e dalla glossa di Fusto, s. v. p. 359 M, che lo Sciimidt, de Hymenaeo et Tal a sto, p. 87 apd Pascal, mi. c. p. 555 ricompone così: " Tallaiu Cornificins posnit [prò muliebri follicnlo] nude et Ta-lassus. Taìlam alii folliculnm cepae„. Tallus o Talus sta a 'l'alia o Tala, come Tpévaiog sta ad ójiVjv, v. m. c.
      (') Su Mutunus Tutunns, il Priapo romano adorato sul monte Velia ed i suoi rapporti con le nozze, v. Fest. a. v. p. 154 M. Auo. (1. c. <1. IV. 11; VII, 24: rf in celebrai ione nuptiarum super Priapi scapimi nova nupta sedere iubc-batur „; cfr. Arnor. IV, 7. " Tutunns ctiius iinmanibus pndendis horrentique fascino vestras inequitarc matronas et auspicabile ducilis et optatis? „.
      (*) Che Heries ricordata, da Ennio apd. Cell. XA. XIII, 23, 18, non sia che Ersilia, dalla quale l'annalista Gellio apd Gell. I. c. faceva invocare Nerie. l'amante di Marte propizia alle nozze ed ai parti, a me pare evidente; perciò accetto l'ipotesi del Sonne apd Preller-Iordan, roem. Mi/thof. I3, p. 275.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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