Storia di Roma di Ettore Pais
ROMOLO ED IL CORSO DEL SOLE. L INTERREGNO. NUMA. 283
vacanza dell' iuiperium, ossia con la morte di Romolo. La durata di un anno non fu certo accolta da tutti gli antichi scrittori. Ad ogni modo poiché nel fatto od in età storiche l'interregno non funzionò mai in modo che tutti i senatori di tutte le curie venissero chiamati a governare successivamente per cinque giorni, è chiaro che da coloro che escogitarono un tale annuo interregno si volle con una finzione storica far riconoscere un dato principio di diritto. E a codesto (e forse anche ad altri simili annui interregni) non è del tutto estranea la deliberata intenzione di accrescere la durata tradizionale della monarchia, al fino di meglio conseguire una pretesa esattezza, rispondente ad altri calcoli cronologici.
Abbiamo detto che la tradizione letteraria relativa a Ninna ò abbastanza costante; ed è naturale che così sia, essondo anche questo regno una pura costruzione di sacerdoti e di eruditi, dacché Ninna rappresenta il concetto di un re pacifico, opposto ad uno belligero, il creatore delle istituzioni religiose, che tengono dietro alle militari. Per Ninna, come per Romolo, vi fu un accentramento di attività. Questo re ideale venne considerato dai più come l'istitutore di tutti i culti e sacerdozi, di tutte le leggi sacre, doi collegi degli artefici ed in fine di quanto si potesse riferire ad uno stato ben ordinato. Non ostante questo processo di accentramento, sono abbastanza palesi le scissure, le quali mostrano il carattere artificiale dell'edificio e come codesto processo sorse in età posteriore. Non mancavano infatti autori i quali alcune delle istituzioni attribuite a Numa assegnavano a re diversi. Mentre i più consideravano Ninna come un re puramente dedito alla pace, altri asserivano che nei suoi commentari aveva fatto menzione delle spoglie opime che si sarebbero dovute offrire a Giove, a Marte ed a Quirino. (') Alcuni gli attribuivano l'istituzione del culto di Vesta, ma altri osservava che l'aveva per primo fondato Romolo. (0 Si diceva che tutte e sei le vestali avesse create Ninna, ma non mancava chi asserisse che egli ne aveva istituite solo quattro e che due erano state suc-
(') Plut. Marceli. S, cfr. Fest. p. 1S9 M s. v. opima spolia. 0) Dion. Hal. II, 05.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (306/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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