Storia di Roma di Ettore Pais

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      311 CAI». III. - I SETTE HE DI ROMA.
      codesti magistrati; certo è che il numero cinque e che i ponti hanno una parte fondamentale in tutto il più antico ordinamento civile e giudiziario dei Romani. (') I contatti, parte reali, parte fantastici, che gli antichi con particolare compiacenza notavano tra le dottrine pitagoriche e le leggi di Ninna (ciò che dette ansa alla tradizione che Numa stesso fosse stato discepolo del filosofo di Samo) mostrano solo come il diritto pontificio si sia in parte formato sotto l'efficacia della Magna Grecia. Efficacia che fu sentita per mezzo di Taranto, dei Sanniti e dei Sabini più o meno modificati da quella città, e per mezzo di Ennio che della civiltà tarantina a Roma fu il più illustre ina non il solo ed il più antico rappresentante. Questo fatto ò certo indizio della età relativamente tarda in cui fu poi formulato il racconto di Ninna il ree pontefice, che rappresenta le istituzioni sacre. E questo indizio è confermato dal nome dei Calpurni Risoni, dei Marcì, dei Pomponi, che accanto agli Emi lì di sangue patricio, tentarono collegare le proprio origini con Ninna. Noi sappiamo infatti che prima del IV secolo nessuna di codeste famiglie plebee giunse a conseguire un'alta posizione politica o sacerdotale. Tali genealogie che fra -gli antichi erano di già oggetto di dubbio e di discussione (*) si spiegano per mezzo del pontificato conseguito da codeste famiglie in una età in cui questa magistratura era riuscita ad essere nel fatto la prima autorità religiosa a detrimento di quella del " rex sacrificulus Tuttavia, allorquando nel IV secolo di Roma ebbero vita codeste creazioni, Numa Pompilio nella sostanza era già formato nella fantasia e nella credenza del popolo, o meglio dei sacerdoti e degli eruditi.
      I moderni persuasi della insussistenza di codesto re, in cui riconoscono il rappresentante di istituzioni sacre, hanno talora pensato, come già qualche antico, che Numa derivi dalla parola greca che indica legge. (*) Ma tale etimologia non ha serio fondamento. Con-
      (') È appena necessario ricordare la parte che il * pons „ ed i * pontes , hanno nelle azioni giudiciarie e nei comizi elettorali. Il perchè lo dirò a suo luogo.
      (*) Su tali dubbi v. Plut. Xhm. 1, 21. I)i tutte queste famiglie plebee arrivò per prima agli alti onori sacerdotali e politici la Marcia, che nel 357 a. C. giunse al consolato, nel 300 a. C. al pontificato ed all'augurato.
      (3) L'etimologia à^ò ttòv vdjiajv è data, ad es., da [Servio], ad Aen. VI, 808.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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