Storia di Roma di Ettore Pais
NUMA POMPILIO E TITO TAZIO.
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siderando meglio quei pochi tratti caratteristici che si attribuiscono al secondo re romano, si vede come egli in origine non fosse che la personificazione del sacerdote addetto al culto di Vesta ed una duplicazione delle altre ligure mitiche che con questo culto sono collegate. Non può dimostrarsi con certezza assoluta, ma è tuttavia probabile, che Numa, o con forma piìi schiettamente romana Numeri o, non sia diverso da Numitore, il re albano padre della vestale che generò il fondatore dello stato romano, ossia quel Romolo che da Alba avrebbe tolto il culto di Vesta. (') È chiaro invece che sono una medesima, figura il pio Numa ed il pio Tito Tazio, che la leggenda fa pure giungere da Cures sul colle Quirinale. Le tradizioni ponevano in relazione il pio Numa con la vestale Tarpeia, Tito Tazio con Tarpeia, la traditrice della rocca. Ambedue questi re avrebbero fondato a Roma gli stessi culti, compreso quello di Vesta; e la tradizione, che mira a separare i due personaggi ed a farne due ligure distinte, sopprime la ninfa o camena Egeria e le sostituisce, come moglie di Numa, Tazia figlia del re Tazio. A far sorgere questo ultimo personaggio può aver contribuito, anche per via di somiglianze fonetiche, il nome della musa Tacita, che Numa avrebbe sovra ogni altro onorata, e che senza dubbio era una sola cosa con la dea Muta adorata da Tito Tazio, ossia con quella dea, che fu poi collegata con Lara e la ninfa Iuturna, di cui a suo luogo parleremo. (?) Iuturna, Tacita, Tazia ed Egeria sono figure mitologiche originariamente distinte e che 11011 si riferivano alla stessa località. Esse ebbero vita da personificazioni di luoghi diversi; ma va constatato come tutte queste divinità siano ninfe che rappresentano la vita di una sorgente e che con esse sono costantemente messe in
(') L'origine albana del culto romano di Vesta, oltreché è affermato dalla stessa leggenda di llia tiglia di Amulio, era sostenuta dagli autori noti a Dionisio, II, G5. Lo stretto ed originario rapporto dei pontefici con Vesta è noto.
(*) Sulla musa Tccx.vta v. Plut. Xum. 8; sul culto di Tito Tazio per Muta detta Larunda, v. Enn. apd Varr. d. I. L. V, 74; sull'identificazione di Muta con Lara ed Iuturna, v. Ovid. fast. V. 583 sqq. Lact. I, 20, 35, cfr. Preller, Jordan, roem. Mj/thologie, II, p. 70, ed il volume di complemento al presente.
Pais, Storia di Roma. Voi. i. 19
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (312/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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