Storia di Roma di Ettore Pais

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      SIGNIFICATO DELLA LEGGENDA DI CLUILIO.
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      più che con il duce albano e con la gente Clelia o Clulia, pare riconnettersi con il verbo che indicava il line per cui le fosse erano scavate. (') Cluilio muore senza colpo ferire, e questo stesso elemento ritroveremo usufruito nella bella leggenda di Coriolano, che soffermatosi alla fossa Cluilia, parte dal campo senza tentare le mura della Città. (') D'altro canto il duce equo Cluilio che nel 443 a. C. pone l'assedio ad Ardea e orna in seguito il trionfo romano, è forse un solo personaggio con l'omonimo duce albano; certo l'uno di essi non ha più consistenza storica dell'altro. (3) In Cluilio parrebbe doversi vedere una personificazione delle fosse romane del genere di Macello di Cuppedio di Mugiouio, gli eponimi di mercati o di porte di Roma. La leggenda di Cluilio. sta forse in rapporto con qualcuna di quelle purificazioni, che si facevano ai confini dell'antichissimo stato romano, che si fissavano appunto fra le cinque o le sei miglia dalla Città. (4) E a questa con-
      (') Da Livio, I, 23: " fossa Cluilia ab nomine dncis per aliquot saecula appellata est, douec cum re nomen quoque vetnstate abolevit „ possiamo ricavare che forse non si sapeva nemmeno più indicare dove essa veramente fosse. Le opinioni dei moderni su ciò vedi discusse apd Gilbert, 6'escludile u. Topo-y rapili e fi. Stadi Rom, II, p. 51. Il nome " fossae Clniliae „ è stato le mille volte messo in rapporto con il passo di Plinio, XII. XV, 110 " clnere antiqui purgare dicebant „.
      (0 v. II. 30.
      (') Liv. IV, 0.
      (*) Liv. I. 24: " Iloratios Cnriatiosque fuisse, satis constat, nec ferme res antiqua alia est nobilior; tameu in re tam clara nominimi error manet, utrins populi Iloratii, utrius Cnriatii fuerint; auctores ntroque traliunt; plures tamen invenio, qui Romanos Iloratios vocent; hos ut sequar, inclinat animus „. Dionisio, III, 13, cbe sa come tutto avvenne e che rifa i discorsi pronunciati in quella circostanza, come se li avesse uditi, non ha dubbi ed esitazioni di sorta. I Curiazì sono per lui gli Albani, gli Orazi i Romani e discendono gli uni e gli altri per parte materna dall'aibano Sicinio, che è evidentemente un personaggio fantastico, creato per dare maggiore antichità ai Sicini plebei, che vantavano fra gli altri il primo tribuno della plebe e il celebre Sicinio Dentato, v. nei cap. sgg. Considerando però come le famiglie plebee, e lo vedremo nel cap. sg., accanto al psendo tribuno Sicinio, ricordino uno psedo Innio Bruto plebeo, bruita copia del più celebre ma pure posticcio lunio Bruto, c lecito domandare se il Sicinio albano, l'avo degli Orazì e Curiazì, non sia la trasformazione plebea di un Siculus ossia di un Cloelius Siculus albano. Sicinius sta certo a Siculus come i Siculi del Lazio ai


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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