Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. 111. - I SETTE RE DI ROMA.
      Imi) Sororiuni,cedette luogo alla porta Capena. La leggenda venne quindi localizzata anche in questo secondo luogo, e perciò si disse che alla porta Capena, ossia in quella che conduceva a Capua, era stata uccisa Orazia, e quivi si mostrava il suo monumento. (') Dello gesta degli Orazi e dei Cnriazi gli antichi credevano avere un altro ricordo monumentale nei " pila Iloratia, „ che ora ci vengono presentati come una colonna, ora come le aste dei nemici attaccate come trofei ad una parete o colonna. (•) Anche questo dato sta in relazione con un monumento analogo; non è infatti escluso che si riferisse originariamente ad una antica porta situata al limite del foro romano. (3)
      Non vi sarebbe ragione di dubitare a primo aspetto dell'asserzione di Livio, ove si dice che ancora in età storica agli Orazi erano affidate le sacre cerimonie relative a tali divinità, che a Koma, conio in Grecia, avevano forma di trave o di asta; (') ma vi sono motivi di esporre tali sospetti rispetto alla legittima discon-
      (') Liv. I, 26.
      (a) Livio, I, 26, 10 ; 11, in contradizione con sò stesso, prima parla di * pila „ come di colonna, poi coinè di aste. I'ropert. Ili, 3, 7, accenna ad aste; Dionisio, 111, 22, dice più esplicitamente che era una gt'jXìj.
      (3) Ciò si ricava con certezza dalle parole di Dionisio, III, 22: v) vernata svjÀìg >] xyjj sxépTiasxxSàp'/.ousa èv àyopà. Al tempo suo, dice egli, le armi erano scomparse, ma la colonna restava. Che questo monumento che alcuni come il Gilbert, op. cit. Il, p. 69, cercano presso il Comizio, altri con più ragione, forse, nel luogo dove sorse la basilica Iulia. Jordan, Topoyrupltie der Stadi liom., I, 2, p. 394 sg., appartenesse ad una porta rende, credo, probabile quanto diciamo nel capitolo sg. a proposito di Orazio Coclite. Con la pila Iloratia va forse confrontata la pila Tihurtina ricordata da Marziale, V, 22, 3.
      (4) K ovvio confrontare Giano o Giove Tigillo tanto con la oxvig che a Samo era imagine di Giunone, v. Aetl. Sam. fr. I, M. F11G. IV, p. 287, quanto con i Sóxxva, ossia con quelle travi riunite che a Sparta simboleggiavano i Dioscuri, Plut. de (rat. am. 1. È anello il caso di ricordare la xfcov o-colonna dei Dioscuri, di Kuoniao e dei tigli di Edipo, v. ad es. Paus. V, 20, 6, IX, 25, 2. Sul culto del 5ópo od * basta „ ad es, a Cheronea, v. Paus. X, 40, 11.
      Sulla forma di queste antichissime porto romane formate da travi e da colonne di legno ci porge, credo, un dato prezioso la moneta di Accoleius La-riscolus, Bahelon, monti, d. I. ré]), rom. I, p. 100. Le figure ivi rappresentate sono state messo in rapporto con le ninfe Querquetulane, ma, con quanta ragione non so. Tali figure espresse in forma di cariatide, sono sormontate da fronde,


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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