Storia di Roma di Ettore Pais
OLI ORAZÌ ED I CURI AZI ED IL CULTO DELLE PORTE.
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denza degli storici Orazi da quelli della leggenda. (') Credibile è invece che con i Fabi fossero realmente connesse le cerimonie espiatorie della porta Carmentale, detta pur essa Scellerata. Le ragioni di queste espiazioni non si collegano solo, come afferma Dionisio, con l'uso di far passare sotto le forche i vinti, (*) ma anche con la purificazione che doveva fare il vincitore lordo di sangue nemico, allorché ritornava in patria. La porta formata da semplici aste e travi cedette poi luogo all'arco fatto in onore del trionfatore, che dopo la purificazione si recava sul Campidoglio a rendere grazie agli dei. La leggenda degli Orazi e dei Curiazi è uno dei tanti esempi, i quali provano che i fondatori delle famiglie romane sono personaggi puramente mitologici, e che a supposte personalità storiche ed ai rappresentanti di alcune famiglie vennero attribuite le gesta degli dei che esse adoravano. Horazia non è altro che Hora di Quirino, ossia quella stessa divinità che era adorata come flora od Hersilia, moglie di Osto Ostilio o di Romolo; (') Orazio, il fratello di lei, è pure una divinità solare, uè più nò meno di quell'Orazio Coclite, del quale avremo fra non molto occasione di raccontare le gesta. 11 rapporto di Orazio con Ora od Ersilia, sposa di Romolo,
0 di Osto Ostilio, il supposto avolo di Tulio Ostilio, ci permette di meglio comprendere chi sia l'Orazio che sotto questo re sostenne l'onore delle armi romane. Non osiamo certo asserire, come fu fatto da un critico valente, che Horatius ed Hostilius siano due forme dello stesso nome. (') Ala se manca la rispondenza fonetica, altri argomenti ci inducono a crederli nella sostanza identici. L'essenza divina del capostipite degli Orazi risponde al carattere pure divino di Tulio Ostilio, anche egli un dio e perciò fatto abitatore del tempioche rivelano forse la forma primitiva della porta fatta con tronchi di alberi. Sul culto romano di .Marte sotto forma di asta v. oltre p. 302, n. 1.
(') La dubbia autenticità degli Orazi pattici della più antica repubblica apparirà da quanto avremo Inogo di osservare nel corso dell'opera. Rimando anche alla parte di essa destinata ai fasti. Analoghe osservazioni vanno fatte per
1 Curiazi, a cui apparterrebbe il console del 453, il decemviro dal 451 a. C.
C) Dion. Hal. Ili, 22.
($) Ovid. meliloI. XIV, 851.
(4) ScilOEMANN, i. c.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (322/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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