Storia di Roma di Ettore Pais

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      306 CAP. MI. - 1 SETTE RE DI ROMA.
      porte per le quali si faceva passare tanto il vinto nemico quanto il vincitore clic doveva essere purificato. Per questo a lui si attribuiva il collegio dei dodici sali, ossia dei sacerdoti sacri a Marte ed a Quirino. Che se si fa menzione dei Collini e non dei Palatini la ragione va cercata nel fatto clic i primi erano già stati giudicati creazione di Romolo, dal quale Tullio con speciali gesta si tentò invano differenziare. A Tulio Ostilio la tradizione assegnava la fondazione della Curia Hostilia. Tutto fa credere clic questa asserzione abbia avuto come semplice fondamento il nome comune attribuito all'edilizio ed al re. Nel fatto ò assai probabile, e ci riserveremo di dimostrarlo a suo luogo, che la Curia ilostilia in origine fosse il luogo posto fuori del pomerio dell'antichissima città, destinato quindi ad accogliere gli hostes od hospites, ossia i forestieri ospiti e nemici.
      È stato piii volte notato che il quarto re di Roma è la duplicazione del secondo. Anco 11011 sarebbe che una pallida copia di Ninna. Ciò è vero in gran parte; ma non è meno giusta l'osservazione di Livio, che in questo re vede in parte l'indole di Romolo, in parte di Ninna. (') Tale ò per lo meno l'imagine che di lui presenta la tradizione a noi pervenuta. Tuttavia è lecito sospettare che la figura di Anco Marcio in origine non fosse che una semplice ripetizione di ciò che era asserito di Numa, e che più tardi a lui si siano aggiunte quelle caratteristiche per cui ricorda ancor più di Romolo il suo successore Tulio Ostilio. Per effetto dello stesso sdoppiamento Numa Marcio, il primo 0 pio pontefice creato da Numa, l'autore del ponte Sublicio, (•) venne trasformato nel prefetto della città al tempo del terzo re di Roma. (s) Certamente va riconnesso con 1111 racconto comune a questi due personaggi la fortificazione del Gianicolo, che avvenne in età posteriore ed interamente storica, ed a quest'unico racconto si riconnette pure la notizia circa
      (') Liv. I, 32, 4: " medium erat in Anco ingenium et Numae et Romuli memor „.
      (') Plut. Num. 9, 3.
      (s) Liv. i, 20; cfr. invece Tac. ami. VI. 11. Lyd. de tnetts. I, 19.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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