Storia di Roma di Ettore Pais

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      ANCO MARCIO. I MARCÌ, E GLI EMILÌ.
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      Accanto ai Marci, i patrici Emili Mamercini, i pretesi discendenti dell'Amulio albano, tessevano genealogie dalle quali si credevano autorizzati a congiungere le loro origini con il quarto re di Roma. (*) Il particolare del ponte Sublicio, che da taluni non si diceva fatto da Ninna, bensì dal suo nepote Anco Marcio, pare si riconnetta con la circostanza che il ponte Emilio venne costruito nel 179 a. C. sotto la censura del pontefice massimo M. Emilio Lepido. (*) 11 nome di Marcio non si riconnette per altro con il nome gentilicio dei Marci e tanto meno con il cognome degli A emili. Erano assai più nel giusto gli antichi, allorché per Anco, come per Tulio Ostilio, dichiaravano di ignorare chi fosse stato il padre. (3) Anco Marcio è forse la personificazione del culto che nella regia i pontefici prestavano a Marte. Come questo stesso dio dette vita al favoloso Mamurio Veturio, fabbricatore degli ancili, (') così i sacri ancili di Marte parrebbero aver dato vita ad Anco Marcio, i cui rapporti con Marte sono espressi anche dall'affermazione che egli dette il nome al pico marzio. (5) Non è escluso del resto che Anco Marcio voglia significare il servo di Marte. (6) Con ciò si accorda anche la notizia che la statua Venus Calva collegava con la moglie di Anco. (:) Notiamo infine che alla stessa maniera che è fatto un precursoremorì nel 210 a. C. Liv. XXVII, (5, 16, e da costui o da un altro, che prima ancora ottenne tal carica, potò nascere il cognome di Rex. Il " rcx sacrificnlus „ non poteva però esser scelto che fra i patrici, perciò al Mom.msp.n, roem. Forscliun-gai, 1, p. S4, n. 25, cfr. 104, v. 73, il passo di Livio, XXVII, 6, 16, dove questi è nominato, pare sospetto. Intorno a questo problema discuteremo in seguito.
      (') Plut. Nudi. 8, 11; 21. Paul. ep. Fest. p. 23 s. v. Aemiliam gentem. Plut. 1'. Aem. 1.
      (') Liv. XL, 51, cfr. Mommsen ad C1L. V, p. 325.
      C) Cic. <1. r. p. II, 18, 33.
      (4) V. s. p. 285.
      O Plin. XII. X, 41.
      (*) I/opinione accettata anche dallo ScmvECLER, roem. Geschìchte, V, p. 603 n. 5, che il nome Ancus indichi il servo è una delle due ipotesi degli antichi, i quali erano incerti se questo prenome derivasse da (inculare ministrare, o dal fatto che Anco era difettoso al braccio, v. Paul. ep. Fest. s. v. Ancus ed ancillae p. 19 (dove con evidente giuoco di etimologie si parla di un grande numero di ancelle prese in guerra da questo re), cfr. Varr. et Val. Ant. apd Auct. de praen. 4.
      (:) Serv. ad Aen. I, 720. Il fatto che questa Venus Calva è anche messa


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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