Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. 111. - I SETTE RE DI ROMA.
venne cinque anni avanti alla prima guerra punica, e die Fabio Pittore attribuì a Servio lo schema amministrativo che vigeva all'età sua. (') 11 censimento romano cosi strettamente connesso con questa costituzione ed attribuito quindi a Servio, non sorse già al tempo dei re, ma, come dichiaravano gli stessi autori romani in aperta e fragrante contraddizione con so stessi, nella metà del secolo V. (•) Il numero di 80 mila cittadini atti alle armi, anziché un piccolo stato signore di poca terra, presuppone un ampio territorio, quale appunto la tradizione attribuisce a Roma al tempo degli ultimi re, ma che non venne da questa posseduto che in posteriori età storiche. Non hanno base cronologica gli altri particolari di codesto preteso censimento serviano. Tralasciamo di discutere sul tempio di Giunone Lucina, che forse non In edificato prima del 375 a. C., (n) ma notiamo come la stessa tradizione romana, che anche ora anticipa di qualche decennio tal fatto, solo al tempo di Camillo dica fondato
(') Rimando su ciò alle dimostrazioni del Boeckh accolte dallo Schwegler, roem. Geschichte, I1, p. 7S3 sg. e sopratutto alle eccellenti osservazioni del Mommsen, roem. Staalsrecht, III, p. 245 sgg. I dati forniti dallo schema dei comizi centuriati, che ci danno ad es. Livio e Dionisio, presuppongono la riduzione dell'asse ad un decimo del denaro. Ciò non potè avvenire prima del 269 a. C. Liv. cp. 15; Plin. XII. XXXIII, 42, cfr. Mommsen, ih. p. 249. D'altro canto si accenna alle u sex centuriae procum patricium , che il Mommsen, ib. p. 254, n. 4, fa notare esser state aperte anche ai plebei poco prima della seconda guerra punica (v. Sall. liist. I, 9, D = 11 M, p. 6). 11 Mommsen suppone ciò sia avvenuto il 220 a. C. in cui, secondo lui, Flaminio riformò la costituzione serviana, cfr. p. 281. Sulla determinazione deiranno discuteremo a suo tempo. Certo è ad ogni modo che, come il Mommsen giustamente rileva, p. 245, 275, lo schema datoci delle centurie di Servio è quello secondo cui esercitò i suoi diritti civili il più antico annalista romano, e che Cicerone, <1. r. p. II, 22, 39, assegna a Servio la posteriore riforma, che venne fatta verso il tempo di Annibale.
(') Liv. IV, 8, 2 ad a. 443 a. C.: u hic annus censnrae initium fuit „; cfr. IV, 22, 7 ad a. 435 a. C. Su ciò v. oltre.
(3) V. Plinio, NII. XVI, 235, dove parla del lotos piantato in quell'anno. Plinio però crede di dover porre l'edificazione del tempio in età più antica; i Fast, l'raen. ad d. 1 Mart., accennano forse ad una tradizione che rispecchia l'età gallica. Non dò peso alla indicazione di Pisone rispetto al tempio della luventas, eretto solo nel 121 a. C. Liv. XXXVI, 36, 5. L'annalista aveva, pare, in niente l'antica aedicula inclusa poi nel Campidoglio (Plin. XII. XXIX, 57, XXXV, 108) che si diceva anteriore al Campidoglio, Liv. V, 54. Dion. Hal. Ili, 69.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (345/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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