Storia di Roma di Ettore Pais
SERVIO TULLIO DUPLICAZIONE DEI RE PRECEDENTI.
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accresciuto il numero delle vestali istituite dal secondo. Numa e Servio, del resto, sono personaggi che hanno molti tratti comuni in grazia dei culti sull'Aventino, e con l'Aventino è pure collegato Anco Marcio, il quale vi avrebbe trasportati i Latini dalle città vinte. Con Tulio Ostilio e con Anco, semplici duplicazioni dei due primi re romani, Servio ha comune l'elargizione delle terre, l'istituzione dei giudici, ovvero la pubblicazione delle leggi. Maggiori sono i rapporti che il sesto re di Roma ha con i due Tarquini. Abbiamo già veduto i punti di contatto fra le guerre del Prisco e di Servio; aggiungiamo che le " minores gentes „ si solevano mettere in relazione così con il quinto come con il sesto re romano. Ad ambedue venivano attribuite modificazioni nell'ordinamento delle leggi, che regolavano le vestali, e Servio, non meno dei due Tarquini, era fatto autore delle opere di difesa della città. (l) La morte stessa riferita a Servio, tolto il nome degli uccisori, rammenta una delle due versioni relative a quella di Tulio Ostilio. Essa nella sostanza è identica alla line che sarebbe toccata al suo predecessore, al pari di lui straniero e salito al trono usurpando i diritti dei veri eredi. Servio Tullio parrebbe pertanto rappresentare la fusione di tre re romani, e la storia di lui sembra sia stata foggiata sotto l'efficacia di determinate ragioni politiche, mediante la personificazione di diversi elementi che tenteremo ritrovare.
Servio Tullio è senza dubbio la glorificazione dei diritti popolari. Non patricio, come si supponeva fossero stati Romolo, Numa, ma schietto rappresentante della plebe, figlio di una schiava, come diceva il suo stesso prenome, egli sarebbe stato l'autore della costituzione timocratica sostituita a quella patricia delle curie, il creatore delle 8 gentes minores „ di origine pure plebea. Egli avrebbe per il primo fatto quelle leggi agrarie, che costituivano uno dei fondamenti delle secolari lotte fra patrizi e plebei, ed avrebbe con giusti contratti sollevato dall'usura la plebe oppressa dai patrici.
(') L'aggere che dalla tradizione è generalmente attribuito a Servio, Liv.
I, 44. Strab. V, p. 234 C, da Dionisio, IV, 54, e da Plinio, XII. III, 67 è detto di Tarf,iiinio il Superbo.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (348/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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