Storia di Roma di Ettore Pais

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      I TULLI PLEBEI. CARATTERE DIVINO DI SERVIO TULLIO. 327
      Considerando un poco più addentro l'indole e la natura di questo re, appare del tutto chiaro che egli è una figura mitologica, da un lato identica a Romolo, dall'altro a Numa Pompilio. Abbiamo già osservato come tutte le circostanze della sua nascita miracolosa lo facciano riconoscere per una duplicazione di Romolo; lo assimilano invece al secondo re i suoi rapporti con Tanaquilla e la Fortuna. Come il nome Servio Tullio rispondeva fra gli Etruschi alla forma di Mastarna, così Tanaquilla era la forma tirrenica della matrona che in latino era glorificata con il nome di Gaia Cecilia, il tipo ideale della buona madre di famiglia. Ma questa Gaia Cecilia o Tanaquilla è tutt'altro che una personalità storica. La circostanza che la statua di lei si trovava nel tempio del dio sabino Senio Sancus o Giove Fidio, che questa statua era oggetto di culto e venerazione da parte delle matrone romane, lascia riconoscere che anziché una donna reale, abbiamo davanti a noi una divinità. (l) E a questo stesso risultato si giunge per un'altra via. Tanaquilla, la regina che presagisce il grande avvenire di Tarquinio suo marito e di Servio Tullio, che costui, divenuto suo genero, induce a salire sul trono a danno dei propri figli, e che infine al popolo, perchè ubbidisca a Servio, il suo favorito, parla da una fcncstra della reggia, non è
      (') Plix.XII. VIII, 194: " Lauam in colo et fuso Tanaquilis, qnae eadeui Gaia Caecilia vocata est, in tempio Sancus durasse prodente se auctor est M. Vano, factamque ab ea togam regi a ni undulatam in aede Foitunae, qua Ser. Tullius fuerat usus. inde factum ut nubentes virgines comitarentur colus compta et fusns cum stamine, ea prima texuit rectani tunicam, qnalis cnm toga pura tirones induuntur novaeque nnptae „ e dopo, 197, aggiunge * Servi Tulli prae-textae, quibus signnm Fortunae ab eo dicatae coopertum erat, dtiravere ad Seiani exitum „ cfr. Paul. ep. Fest. 95 s. v. * Gaia Caecilia appellata est ut Romani venit, qnae antea Tanaquil vocitata erat, uxor Tarquini Prisci regis Romanorum quae tantae probitatis fuit cet. „ Cfr. Fest, p. 238 s. v. praedia, dove si dice che la statua praecinta di Gaia Caecilia moglie di Tarquinio era nel tempio di Semo Sancus ossia Dius Fidius u ex qua zona periclitantes lamenta sumunt „. Plutarco, «/. Rom. 30, dice di Gaia Caecilia che la statua di bronzo si trovava nel tempio di Sanco con il fuso ed i sandali e che era stata «ina buona matrona, (ciò che sa anche I'Auct. d. praen. 7). Plutarco conosce una versione secondo la quale non sarebbe stata moglie di Tarquinio Prisco, bensì di «ino dei figli di Tarquinio; ma non dice quale.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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