Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAI». III. - I SETTE HE DI ROMA.
      morte il servo re del neinus aricino sacro a Diana. Il 24 Febbraio, in cui il rcx sacrificuhis „ fuggiva dal foro, era l'ultimo giorno dell'anno ed indicava la morte del vecchio sole od orbe. Così nella festa detta del Settimonzio (Il Dicembre), si faceva un giro intorno alle mura dell'antichissima Città, ossia dei sette primitivi colli; quel giorno era puro sacro all'anno, ed al Sole. (!) Ora è evidente che questi riti sono strettamente connessi con Servio Tullio, dio solare, con il re che avrebbe aggiunto ai precedenti il settimo colle, l'Esquilino, ove egli stesso aveva posta la sua sede. Il giro dell' " urbs „ od 8 orbis „ sta appunto in rapporto con il sole; e con la leggenda, della morte di Servio, calpestato dai cavalli del cocchio che trasportava Tullia, sta in relazione l'usanza mantenuta a Roma sino ad età interamente storica, di non salire in quel giorno sui cocchi tirati da giumenti. (0
      Riassumendo quanto abbiamo sin qui detto appare chiaro che nella storia di Servio Tullio sono cumulati elementi svariati, che appartenevano originariamente a racconti diversi. Il tìglio del Lare o di Vulcano, messo quindi in giusto e naturale rapporto con Gaia Cecilia, la Vesta del Quirinale, fu fuso con il favorito della Fortuna onorata sul Velia e sul foro Bovario; e con questi due mitici personaggi fu amalgamato quel Virbio, ossia quel servo re, che prima ancora di vedere onorato sull'Esquilino e sull'Aventino, troviamo nel bosco sacro alla Diana Nemorense di Aricia. E finalmente, alla stessa guisa che l'etrusca Tanaquilla venne fusa con la sabina Gaia Caecilia, con il latino Servio Tullio fu identificato l'etrusco Mastarna.
      Ma se non può dubitarsi della natura mitologica dei vari personaggi latini testò ricordati, può invece essere oggetto di discussione se debba o no attribuirsi carattere storico a Mastarna ed a Celio Vibenna, che erano ricordati da antichi scrittori etruschi noti all'imperatore Claudio, e che compaiono per giunta nelle pit-
      (') Lyd. de incus, frag. Caseol. 2, p. US Bkk. Cfr. i calendari apd Mojimsiìk, ad CJL. P, p. 337 sg.
      (9) Plut. q. liom. 63.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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