Storia di Roma di Ettore Pais

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      VALORE DEL DIPINTO VULCIEXTE.
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      Romolo; ma gli autori etruschi noti all'imperatore Claudio dicevano invece che Mastarna (ossia Servio Tullio) vi giunse con gli avanzi dell'esercito di Celio, che suppongono già morto. Il dipinto vulcen-tano conferma pienamente le parole di Claudio, dove questi afferma che Mastarna era stato fedelissimo amico di Celio, ma rivela particolari che a noi sono interamente ignoti e che non si accordano con altre versioni. Chi è infatti quel Marce Camitrnas che uccide Gneve Tarchunies? Quest'ultimo, come prova l'aggiunto Rumach, è certo uno dei Tarquini di Roma; ma è il primo o il secondo di quei Tarquini a cui i Romani dettero il prenome di Lucio? Il suo uccisore Marce Camitrnas è uno dei figli di Anco Marcio, ovvero è un compagno di Celio Vibenna, un amico di Mastarna,? Sono tutte domande alle quali non è concesso dare congrua risposta. Qualora si parta dalla supposizione che i cinque gruppi di tutta la scena rappresentino fatti storici e sincroni, si verrà a stabilire che l'artista conosceva tradizioni, secondo cui gli etruschi Celio Vibenna ed Aule Vibenna (che sarebbero i fratelli volcienti Celio e Vibenna noti a Verrio Fiacco), Mastarna, Larth Ulthes, Marce Camitrnas e quel personaggio che pare si chiamasse Pasce, uccisero guerrieri di nazionalità etnisca, fra gli altri un Laris Papathnas di Volsini e Gneo Tarquinio di Roma. (!) Ma mentre le tradizioni romane suppongono Celio Vibenna, al pari di Mastarna, amico dei Romani e di Lucumone di Volsini. qui il Laris Papathnas di Volsini ò ucciso da uno dei compagni di Celio e di Aulo Vibenna, rappresentati quali nemici del principe romano.
      (l) Nelle parole che accompagnano il dipinto si leggono gli avanzi di una parola ossia .....ìlice. Tanto questo residuo quanto il soggetto (ciò che generalmente si riconosce) ci insegna che il pittore rappresenta il duello fra Eteocle e Polinice. A noi è ignoto il nome della città di Suepma (il nome non è del resto sicuro) che è unito a quello di Pesila fPorsena?;. Nell'Etruria nessun nome conosciuto ce ne darebbe la spiegazione. Dovendo pensare ad una località al di là del Tevere, tenendo conto che il dipinto ricorda Roma, si potrebbe pensare a Suessa, che la tradizione romana mette appunto in rapporto con i Tarquini. Ma mi sembrerebbe di gran lunga preferibile l'ipotesi che si accenni a città posta a nord del Tevere, a Sutri, o meglio ancora ai Sappinati presso Volsini, v. Liv. V, 31, 5; cfr. XXXI, 2. C.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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