Storia di Roma di Ettore Pais
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CAI». III. - I SETTE HE DI ROMA.
Il pittore vulciente, come teste notammo, pare volesse fare un dipinto storico. Ciò però è tutt'altro clic certo; e se lo fosse 11011 ne verrebbe che fosse storico il soggetto che egli trattava. Le designazioni di Vclznach e di Rumacli, ossia di Volsini e di Roma, non ci debbono trarre in inganno. L'epos omerico ci dice che Achille veniva dalla Ftiotide, che il Gerenio Nestore era re di Pilo; a Sparta regnava Agamennone, ad Itaca Ulisse. Eppure senza dubbio di sorta, il gerenio Nerone, Achille, Ulisse, sotto forme e nomi diversi, sono divinità della luce, della terra, del mare; Elena poi è la luna. Il poeta non porge libere invenzioni assegnando loro regni e patria, dacché il re Agamennone era adorato anche a Sparta, dove avevano per culto Elena ed i due fratelli di costei, le stelle 0 meglio la stella chiamata con il nome di Dioscuri. (') Che anche la leggenda romana-etrusca non abbia 1111 contenuto diverso, indica quanto già notammo sui rapporti di re Servio con il u servus rex „ di Alicia e con Diana, e sulla natura divina di Tanaquilla 0 Gaia Cecilia. Il pittore vulciente e le leggende romane, i Tarquini, Mastarna, Celio Vibenna, assegnano a seconda dei casi, a Volsini, a Cere, a Tarquini, a Roma, così come l'epos omerico discorre delie lotte di Achille e di Agamennone nella pianura troiana contro Priamo. Può supporsi, se così si vuole, che il pittore vulciente abbia voluto contrapporre scene storiche etnische e romane e quelle della mitologia greca; ma può anche e con maggior diritto pensarsi che egli abbia semplicemente dipinto quel gruppo di leggende nazionali, le quali rispondevano a miti ellenici. E qualunque possa essere stata l'intenzione dell'artista, è chiaro che i suoi pretesi personaggi storici
(') Tralascio di discutere, dacché ciò è estraneo al nostro soggetto, se Achille sia piuttosto un dio solare o fluviale (su ciò v. Flbiscukr nel dizion. mito), del Roseli e u, 1. p. 05) o se invece, come il latino Giano, riunisca ambedue queste qualità; mi limiterò a notare che orinai è da tutti riconosciuto che era un dio, v. anche Bkloch, griech. Geschichte, 1, 100, che la confronta bellamente al germanico eroe e dio solare Siegfried. Sul culto di Agamennone, di Menelao, di Elena a Sparta v. i passi raccolti dal Wide, lakon. Unite (Leipzig 1893), p. 304, 333 sgg; su Ulisse v. la bella memoria di Ed. Mkybr ìh\YHenne», XXX (1S95), p. 241 sgg.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (367/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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