Storia di Roma di Ettore Pais
IL CAMPIDOGLIO VA RIFERITO AL IV SECOLO.
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più antico calendario romano. La notizia elio il Campidoglio fu incominciato da uno dei due Tarquini non ha più valore di quella secondo cui Tarquinio Prisco, nel dedicare la triade capitolina, ebbe presenti le dottrine di Samotracia. (') Il tempio di Vulcano e di Tarpeia si trasformò in quello di Giove; diventò anzi sede precipua di Giove Ottimo e Massimo solo dopo l'invasione dei Galli, ossia verso la metà del secolo IV. La tradizione anticipa di circa due secoli e Io attribuisce ad uno dei due o ad ambedue i Tarquini, alla stessa maniera che all'età di Tarquinio od ai primi anni della repubblica assegna il tempio di Saturno, che, secondo un'altra tradizione. fu invece innalzato nella metà del IV secolo da L. Furio Camillo. Essa procede con quello stesso arbitrio e con quegli stessi lini politici per cui il più antico trattato fra Cartagine e Roma assegna al 509 anziché al 348 a. C., come asseriva invece un'altra tradizione meno inesatta. Così a Servio Tullio attribuisce le tribù del IV secolo, la costituzione riformata del secolo III ed il tempio di Mater Matuta, che ripete poi essere stato votato ed edificato da Camillo. La tradizione procede con la stessa mancanza di esattezza cronologica con cui asserisce che Romolo costruì il tempio di Giove Statore, che fu edificato solo dopo il 294 a. C. ed il tempio dibane, e non è ricordato nella processione degli Argei, Varr. d. ì. h. V, 45. Il Mommskn, roem. Staatsrecht, III. p. 115, 165 sg. di ciò trova la ragione nel fatto che tanto l'uno quanto l'altro colle in origine erano territorio sacro, non occupato dai privati. Ciò vale per l'Aventino, che secondo la tradizione è ancora terreno sacro al tempo della legazione Icilia, a. 456 a. C., ma non si narra per il Capitolino che (a parte la dimora di Manlio Capitolino, v. Liv. VI, 20, 1 si suppone abitato sino dal 390 a. C. " collegimnque ad eam rem M. Furius constitueret ex eis qui in Capitolio atque arce habitarent „. Liv. V, 50, 4. Sul valore di questo ultimo passo che al pari di altri non vedo discussi dal Mommsen, o/>. cit. Ili, p. 166, n. 1, dico nel cap. VI di questo volume. Intanto notiamo che come sull'Aventino v'era un asilo per i servi, cos'i la leggenda attribuisce a Romolo quello del Capitolino che era disabitato nei tempi più antichi, come dimostra la processione degli Argei ed il nome delle tribù urbane.
(') Macrob. Ili, 4. 8. Una versione più diffusa collegava, come è noto, il culto degli dei di Samotracia con la leggenda di Enea, v. ad es. Dion. Hal. II, 66; Auo. d. c. d. VII, 28; Serv. ad Aen. Ili, 2, notizie che fanno tutte capo a Varrone. Degli dei di Samotracia del resto faceva di già menzione Cassio Emina v. Macrob. i. c.
Pais, Storia di Roma. Voi. I.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (376/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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