Storia di Roma di Ettore Pais

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      GENESI DELLA LEGGENDA DI LUCREZIA E DI BRUTO.
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      possiamo più determinare esattamente, ma che stanno certo in rapporto eoa le pretese genealogiche di quegli stessi Lucrezi che a Numa assegnavano come moglie una donna della loro gente, anziché Tazia o la ninfa Egeria.
      Ma ancor più utile del sapere quale autore sia riuscito a far preponderare le pretese genealogiche dei Lucrezi, è investigare come si sia formato il tipo di lunio Bruto, a cui gli antichi attribuivano concordemente l'onore di aver cacciato i Tarquini, ed è del pari opportuno indagare per quali motivi esso sia stato associato al bel mito di Lucrezia. Noi sappiamo che i plebei limi Bruti si vantavano di discendere dal patricio M. Iunio Bruto, espulsore del tiranno. La leggenda diceva, è vero, che i tigli di costui erano stati uccisi dal padre, e non mancavano autori i quali respingessero le pretese della gente lunia. Dionisio di Alicarnasso, il quale scriveva la sua storia dopo la battaglia di Azio, ossia dopo che il lodare la gente degli Inni, che aveva dato il secondo Bruto, 1' uccisore di Cesare, era pericoloso, o per lo meno poco prudente, non tralasciava di rilevare come la gente plebea degli Inni, che dapprima aveva conseguito solo il tribunato e l'edilità plebea e che assai tardi aveva raggiunto il consolato, non potesse presumere di discendere dal primo console patricio della repubblica. (l) Ma nell'età anteriore, quando la gens plebea degli Iuni era fiorente, questa non aveva stentato a trovare scrittori compiacenti, come il poeta Accio, (¦) i quali a favore delle loro pretese avevano inventato un terzo tiglio, che sarebbe sopravissuto al padre. A sostegno di tale genealogia si recava come argomento la somiglianza che esisteva tra i lineamenti della statua del celebre Bruto ed il tipo di famiglia degli Iuni plebei. (3) Alcuni
      (') Dion. Hal. V, 18. Il passo dimostra che, ove l'adulazione non l'avesse accecato, Dionisio poteva essere critico meno tristo di quello elio generalmente si appalesa. Ma anche qui, è un motivo politico quello che lo fa parlare meno insensatamente del solito.
      (*) Su Accio v. oltre in questo capitolo.
      (3) Poskidon. apd Plut. Brut. 1 extr. Forse la statua della quale qui si discorre è quella stessa di cui parla Plinio, XII. XVXIII, 9. Di un nipote di lunio Bruto faceva menzione Varronb apd Serv. IH, 67.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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