Storia di Roma di Ettore Pais
I CULTI CON CUI STA IL RAPPORTO IUNIO BRUTO.
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Inni Bruti credevano tli aver essi istituito o riformato tal culto, si comprende perchè D. Bruto, l'amico di Accio, il console del 13S, anziché celebrare, come gli altri Romani, le feste dei morti nel mese di Febbraio, compiesse tali cerimonie in quello di Dicembre, (') Con codesta notizia va collegata quella secondo cui il nipote dell'antichissimo Bruto in onore di lui istituì i giuochi gladiatori ; (*) ciò che è anticipazione dei ludi gladiatori che a Roma vennero fatti per la prima volta nel 2G4 da AI. e D. Bruto. (3) Si raccontava inoltre che lunio Bruto avesse istituito il culto della dea Carna sul Celio, e la festa di questa dea cadeva nel 1° del mese lunio, giorno che era pure sacro a Inno Moneta, adorata nella rocca Capitolina. (4) Gli antichi avevano ragione allorquando il nome del mese Iunins spiegavano come quello della dea omonima. Il nome di tal mese alcuni collegavano anche con quello del nostro lunio; la dea Carna, a cui era sacro il Giugno, identificavano pure con la stessavarroniana (v. d. l. b. IX. 61) si sia fusa Mania con la Madre dei Lari. Dal momento che le * maniae, „ come nell'antichità si riconosceva, erano le stesse * larvae, , e poiché giustamente Mania era considerata come la madre dei Mani (v. Akl. Stilo apd Fest. p. 129 M). è chiaro che le " maniae „ sono i 4 lares „ (= larvae). Mania ed Acca Larenzia sono due nomi diversi con cui si invocava la stessa divinità, allo stesso modo che " Lucia Volumina „ sono diversi nomi di Iuuo, v. Carni. Sai. apd Varr. I. e., Dius Fidius è lo stesso Senio Sancus. Sulla identità di Mania con Acca Larenzia v. anche la nota sg.
(') V. Plct. q. Jioni. 34, che il rito di Decimo Bruto accosta al culto di Acca Larenzia. Cicerone, de letj. II, 21, 54 (a cui si riferisce Plutarco, l. e.), ove parla di questo costume di D. Bruto, dopo aver detto che a lui pare che lo storico Sisenua, che lo riferiva, ne ignorasse la causa, aggiunge: * Brutum autem maiorum nostrorum institutum temere neglexisse non fit milii veri simile, doctum hominem sane cuius fuit Accius perfamiliaris, — sed mensem, credo, extreinum anni, ut veteres Februarium, sic hic Decembrem sequebatur „. Si tenga conto anche del fatto che nella lettera ciceroniana, ad Unii. I, 15, 8, ove si narra che in seguito agli avvenimenti di Modena, Cicerone fece inserire il nome di D. Bruto nei fasti si dice: * in eoque sum maiorum exemplum secntus, qui hunc honorem mulieri Larentiae tribuerunt cet „. Dopo ciò non so con quanta ragione I'Dnokr, Zeìtreelinutuj d. Griechen u. d. lioenier nel!' lìandbuch di I. Mukller, I, p. 796, n. 1, possa asserire che il fare le feste dei morti nel Dicembre era una 4 Privatliehaberei „ di D. Bruto.
(2) Varr. apd. Serv. ad Aen. Ili, 67.
(') Li7. ep. 13. Val. Max. II, 4.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (388/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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