Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAI». 111. - 1 SETTE RE DI ROMA.
      Dite (ossia a Giove infernale) (') e l'altra questo medesimo campo insieme all'isola Tiberina dona al popolo romano. Lucio Tarquinio è Giove, a cui sono sacri i Indi del Circo Massimo. Ecco perchè tali ludi sono messi in rapporto con la presa di Apiole, che fornì pure il denaro occorrente a fare le fondamenta del Campidoglio, (*) e con quel Tarquinio che l'avrebbe istituiti, e che, secondo alcuni, nel Circo era anche seppellito. (3) Giove Ottimo, Massimo, Capitolino non distrusse interamente il ricordo dell'antichissimo nume del colle Tarpeio. Il dio Tarpcio venne trasformato nel custode della rocca, nel padre di Tarpeia, che fu fatto uccidere da Romolo. (') Dopo tutto ciò, il significato del racconto che i Tarquini edificarono le fondamenta del tempio di Giove diventa perspicuo.
      A noi moderni, che cerchiamo con tanta tenacia la verità nei più piccoli particolari rispetto ai tempi storici e che tentiamo, ove sia possibile, rintracciare quanto di vero si nasconda nelle leggende, o, per meglio dire, quali fatti reali abbiano dato occasione al formarsi di queste, riesce diffìcile comprendere come gli antichi potessero mescolare così stranamente fatti tra loro così disparati. Ma nell'antichità questo fenomeno è frequente; Tarquinio e Mastarna ossia il Sole, Giove o Vulcano vennero fatti re di Roma come gli antichi coloni della Magna Grecia di Falanto avevano fatto un uomo, il fondatore di Taranto. Falanto non era che il dio Nettuno, Zaleuco il legislatore di Locri era lo stesso Giove. Così un dio era quel Leucippo, al quale si assegnava la fondazione di Metaponto e di Gallipoli, ed una dea, ossia la luna, quella Elissa-Didone, che si diceva fondatrice di Cartagine. (5)
      (') 11 dio del colle Tarpeio riassumeva in sè anche le qualità di Dite o Plutone. Ciò prova il nome ed il culto di Sommano, ossia di Giove o Vulcano notturno, v. ad es. Fest. s. v. provorsum fulgur, p. 229. M. Auo. c. d. IV, 25.
      (*) Liv. I, 35, 7 sq; cfr. s. p. 347, n. 2.
      (*) V. s. p. 363, li. 1 ; cfr. Silv. Polem. ad d. 7 Ian. apd CU.. V, p. 306. (') Plut. Iìom. 17. Tarpeio è custode della rocca, perchè è la divinità poliade; così Atena ò il nume dell'acropoli ateniese, Nettuno di Taranto, Iloa.
      carm. 1, 28, 29.
      (3) Su tutto ciò v. la mia Storia d. Sicilia e d. Magna Grecia, 1, p. 253 sgg.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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