Storia di Roma di Ettore Pais
1 SETTE RE ED 1 SETTE COLLI.
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Riassumendo le osservazioni sin'ora fatte noi veniamo in primo luogo al risultato che i sette re di Roma non sono personaggi storici, e clic, se pure era rimasto qualche vago ricordo dell'età regia, questo venne radicalmente trasformato con elementi tolti a sacre leggende ed alle gesta degli dei. 1 sette re di Roma, in origine, non furono che la personificazione dei sette colli, come risulta dal fatto che ad ogni singolo re si fanno aggiungere altri colli a quelli già abitati. Questa rispondenza fra i colli ed i re, che era ancora presente alla niente di Livio, (') fu resa mono perspicua dalla mescolanza delle varie versioni, che alterarono i più semplici e primitivi tessuti della storia dell'età regia, sicché a ciascuno «lei re venne attribuito ciò che era stato narrato dei predecessori o dei successori, tanto rispetto alle gesta militari ed ai culti, quanto all'accrescimento della Città. Romolo, il quale per natura sua è l'eponimo della Roma Quadrata, e venne originariamente localizzato presso il lieo Ruminale sul Palatino, dove si indicava la sua casa, fu poi fissato anche sul Quirinale, dove fu confuso con Quirino, sul Campidoglio dove lo si faceva pure abitare, e infine sui rimanenti colli. Con Ninna, come con Tito Tazio, vennero messi in rapporto il Quirinale, il Foro Romano, l'Aventino ed il Capitolino: (*) anzi il primo sarebbe stato seppellito nel Gianicolo. Tulio Ostilio avrebbe abitato il monte Velia ed alla Città avrebbe aggiunto l'Esquilino ed il Celio. Ciò si diceva anche di Servio, che per primo il tempio di Diana avrebbe dedicato sull'Aventino. Del Velia, dell'Aventino e del Celio si discorre a proposito di Anco Marcio, e Tarquinio il Superbo avrebbe occupato il Velia, il colle Tarpeo e l'Esquilino. Nelle forme più antiche ogni colle romano doveva invece avere il suo eponimo; il Romolo della Roma Quadrata era distinto da Quirino, ossia dall'eponimo del Quirinale, e così a ciascun colle dovettero essere assegnati eroi in parte diversi da quelli che figu-
(!) Liv. 11, 1, 2, " nani priores (cioè i primi sei re) ita regnarunt, ut kaud immerito oinnes deinceps conditores partium certe urbis, quas novas ipsi sedes ab se auctae multitudinis addiderunt, numereiitur
(*) Su Numa ed il Capitolino v. Euseb. chron. ed. Schoene p. 83.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (398/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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