Storia di Roma di Ettore Pais

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      ELENCO ORIGINARIO DEI SETTE RE.
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      Cispio, il Fagli tale od il Celio. (l) I nomi dei sette re a noi tramandati non corrispondono a ({nello di questi colli. Da ciò si può forse inferire l'esistenza di una lista di sette re detti Palatino, Gennaio, Oppio, Cispio, e così via di seguito. Ma è ben possibile che la lista originaria fosse in parte differente. E lecito ad ogni modo asserire clic l'elenco a noi pervenuto fosse determinato in un tempo posteriore, in cui i sette colli venivano enumerati diversamente e ciò è reso evidente dal fatto che fra i sette colli vennero compresi l'Aventino ed il Capitolino, (') e che il nome di alcuni re, come quello di Anco e di Numa, non ha più relazione con quello dei sette colli, sebbene questi siano messi in rapporto con la loro leggenda. Allo stato attuale delle nostre conoscenze sarebbe vano tentare ristabilire la più antica lista. Ennio diceva che Romolo salì sull'Aventino per osservare il volo degli uccelli e che di lì gettò la lancia sul Palatino dove diventò un albero; (3) ciò dimostra come da epoca relativamente antica le varie versioni fossero già fuse.
      La prova più evidente del resto del come i sette re originariamente riferiti ad un singolo colle vennero poi, a seconda del vario atteggiarsi e fondersi delle versioni, assegnati a colli diversi, è data dalle indicazioni circa le loro abitazioni. La casa di Romolo posta sul Palatino era più tardi collocata sul Campidoglio; (4) sul Quirinale si mostrava dove era stata la dimora di Numa e si diceva l'avesse abbandonata per la " Regia „ nel Foro. (r) Tulio Ostilio avrebbe avuto da principio la reggia sul Velia, ma la posteriore dimora sarebbe stata sul Celio. (f) Servio sarebbe nato pure sul Velia, dove era la sede del Prisco e dove alcuni dicevano avesse dimorato anche il Superbo. Altri dicevano che le reggie di costoro si trovavano sul-
      (l) Io mi distacco dall'opinione oggi vigente che nel passo di Antistio Labkone, citato da Festo p. 34S M, cfr. p. 340 e 341 M, cancella il Celio; il Celio viva congiunto, come lo è la Suburra. Su ciò ritornerò a suo luogo.
      (3) Varr. il. I. L. V, 41 sqq. L'Aventino compare anche nel Settimonzio ricordato da Lido, de tnens. fragni. Caseol. p. US Bkk.
      (') Knn. apd Cic. de iliv. I, 48, 107 et Serv. ad Aen. Ili, 46.
      (4) Vitruv. Il, 1, 20 Sen. contr. Il, 1, 3. Con. narr. 48.
      (5) Plut. Num. 14; Sol. I, 21, p. 6 M.
      («) Liv. I, 30; cfr. Sol. I, 22, p. 6 M.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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