Storia di Roma di Ettore Pais
L'EFFICACIA DI TARANTO SULLA STORIA DEI RE.
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teoria etnografica. (') In ciò, sta pure la ragione dei facili ed ovvi confronti tra le dottrine pitagoriche, che a Taranto erano ufficialmente riconosciute, e le leggi pontificie attribuite a Numa; leggi che realmente dovettero subire l'efficacia del pitagorismo di Taranto e delle confederate città della lega italiota. (') Tale efficacia non si svolse ad un tratto. Con essa va collegata l'introduzione a Koma dei ludi secolari e del culto di Dite nel Tarentum. (3) La conquista della Campania, avvenuta nella seconda metà del IV secolo, segna il momento in cui a Koma si cominciò ad accogliere con favore tali dottrine, popolari nelle città greche della costa ionica, che erano collegate da vincoli di amicizia con Taranto e Turio. (*)
(') Da Straboxk, V, p. 250 C, apprendiamo che i Tarantini dettero vita alla tradizione che i Sanniti Pitanati fossero discendenti dagli Spartani di Pitane. Sullo svolgimento di questa leggenda fra i Sanniti della Campania ho discusso nella mia Storia d. Sicilia c d. Magna Grecia, I, p. 587.
(') Intorno alla reale efficacia tra le dottrine talentine e quelle professate dai pontefici romani avremo agio di discorrere nel corso di quest'opera.
(s) È appena necessario notare che i ludi secolari, che si compievano presso il Tevere nel luogo detto Tarentuni, secondo discordanti e non credibili tradizioni sorsero per la prima volta nel 509 a. C. ovvero nel 456 a. C., e che i secondi ludi secolari, sono ricordati fra il 348 ed il 346 a. C. Vaur. apd Gens. d. d. n. 10, 17. Storici sono solo quelli del 249 a. C., (cfr. Mojimsen, /. c., v. s. p. 354, n. 4), cfr. al cap. sg.
Credo poi che non abbiano fondamento di sorta le ipotesi dei moderni, allorché il nome * Tarentum , riconnettono, come già Servio, ad Aen. Vili, 63. con verbo * tei ere „. Il carattere greco del nome è riconosciuto dal Mcenzer, de gente Valeria (Oppoliae, 1891), p. 6, il quale però etra, credo, assegnando origine sabina, a tale culto, come volevan le leggende dei Valeri. Il culto che si compieva fuori del pomerio, conio vide già il Marquardt, roem. Staatsveriv. ed. AVissowa, IH, p. 365, è uno di quelli importanti. Il nome di Tarentum venne trasportato sulle sponde del Tevere per mezzo di quella stessa u evocatio „ per cui si solevano trasferire i culti forestieri a Roma, v. Macrob III, 9. 1 sqq. I riti di origine tarentina venivano onorati nella località detta "Tarentum, „ così come all'etrusco Vortumno venne data sede nel ' vicus Tusciis „. Così, secondo la leggenda, per mezzo della " evocatio „ il sacerdote etrusco voleva trasportare in patria, nella località che si sarebbe detta Tarpeio, il prodigio ed il culto di Giove Capitolino, v. Dion. Hal. IV 60. Analoga origine avevano i nomi di altre località di Roma, come forse ad es., Fregellae, v. Paul. ep. Fest. s. v. p. 91 M. Macrob. Ili, 9, 13.
(4) Rimando a quanto ho dimostrato nella mia Storia d. Sicilia e d. Magna Grecia, I, p. 587 sg.
Pais, Storia ili Roma. Voi. I. 25
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (408/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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